Le cinque giornate di Kossounou, momento decisivo per capire davvero come sta
Difensore ivoriano, classe 2001 ed ex Leverkusen, ha bisogno di spazio e tempo per rimettersi in moto ad alti livelli e dimostrare che il peggio è passato

di Fabio Gennari
Ci sono ancora 450 minuti più recupero a disposizione per capire bene come sta Odilon Kossounou. Non ci sono dubbi sulle sue doti calcistiche, il ragazzo a Milano è tornato in campo e ha subito ricordato al mondo atalantino che in questa squadra, che ha la seconda difesa del torneo nonostante la mole di infortuni e problemi vari dovuti affrontare, può essere un pezzo importantissimo del presente e del futuro. L'unico tema che bisogna davvero pesare per il futuro, quindi, sono le sue condizioni fisiche dopo un infortunio pesante.
La situazione è semplice da comprendere: l'Atalanta ha preso Kossounou in prestito oneroso dal Leverkusen per 5 milioni di euro, mica patatine. C'è un diritto di riscatto da 25 milioni, per una valutazione complessiva di 30 dunque.
Il futuro, in questo momento, dipende solo e soltanto da quello che deciderà di fare l'Atalanta. Il tema della condizione fisica è importante, perché Kossounou è tornato in campo a Milano dopo tre mesi di assenza e un intervento al tendine muscolare: non si tratta di una cosa da poco.
Che stia bene è evidente, altrimenti non sarebbe sceso in campo. Ma la sua tenuta nel medio-lungo periodo va valutata per bene e benché cinque partite non siano poi molte, rappresentano già un'occasione, quantomeno per ragionare e poi discutere con il Leverkusen.
Ci sono tante strade per andare avanti insieme, ad esempio rinnovare il prestito e spostare la decisione di un anno, con cifre e modalità da vedere. L'Atalanta vuole puntare sul ragazzo, ma minimizzando i rischi. Il Bayer non è nella condizione di poter mettere il giocatore sul mercato e ricavare molto, visto l'infortunio, e il ragazzo a Bergamo sta benissimo. Ancora poche settimane e tutto sarà più chiaro.