Le parole di Percassi lanciano segnali importanti: l'Atalanta non è un discount
Il massimo dirigente della Dea ha messo in chiaro la posizione della società rispetto a una situazione di mercato molto antipatica: quella di Koop
di Fabio Gennari
Premessa: nel mercato, quello che è vero oggi può diventare falso domani. Tra un'ora o in dieci minuti. È normale, si tratta di una giungla in cui si muovono un sacco di figure e non si capisce mai bene fino in fondo chi fa cosa e per conto di quale attore o di quale trattativa. Il punto è che ci sono figure e figure, ci sono ruoli e poteri. Contano le firme e le decisioni di chi ha l'onere e l'onore di prenderle.
Oggi, 18 luglio, non sappiamo cosa potrà succedere con Teun Koopmeiners, ma dopo mesi di silenzio - in pieno stile Atalanta - con tutto il resto del mondo (del mercato) che parlava della partenza dell'olandese verso la Juventus, ieri ha preso parola Luca Percassi.
Durante la presentazione di Godfrey, l'amministratore delegato nerazzurro ha messo un bel macigno sul tavolo. Non ha parlato di prezzi, valori o strategie. Non ha detto che Koopmeiners è incedibile. Ha semplicemente chiarito che l'Atalanta non ha in previsione di cederlo. Non lo ha mai previsto. Il tempo verbale è importante, il modo in cui lo ha detto anche, il fatto che abbia detto di voler «fare chiarezza» è altrettanto importante. L'Atalanta non è un discount dove entri e con pochi soldi fai la spesa.
Se qualcuno vuole un giocatore della Dea - Koopmeiners è l'esempio di oggi, ma ce ne sono tanti altri nel passato che si potrebbero citare -, deve presentarsi a Zingonia con i soldi. Contropartite? Dipende, ma non pare questo il caso. Se l'Atalanta l'anno scorso non ha nemmeno voluto ascoltare la proposta da 47 milioni del Napoli e l'olandese ha regalato un'altra stagione da urlo in cui è stato protagonista, perché i nerazzurri dovrebbero accettarne meno adesso?
Luca Percassi è un dirigente ormai molto esperto nonostante la giovane età, se ieri si è espresso con quei toni è evidente che lo ha fatto per dare un segnale forte. Ora Giuntoli e la Juventus hanno due strade: o mollano Koopmeiners, o, finalmente, escono allo scoperto con una proposta. Come andrà a finire lo scopriremo presto, il ragazzo intanto si allena ed è chiaro che se ha in mano una proposta da 4,5 milioni bisognerà sedersi con lui e capire. Ma è l'Atalanta che decide e l'amministratore delegato lo ha detto molto chiaramente.
Io avrei detto: l'Atalanta non è più una filiale Italia, è diventata una Filiale Europea
Grandissimo Percassi e grandissima figura di m.... dei gobbi e dei loro giornaletti che da mesi pubblicano la formazione della Juve con inserito Koop....
Noi lo sappiamo da anni che l'Atalanta non è (più) un discount dove scegliere quello che si vuole. In Italia non lo capiranno mai, e continueranno a darci dentro il muso. A cominciare dalla rosea dispensatrice di gossip e di bufale.
é ora di finirla con l'arroganza della Juve, se vuole un giocatore apra il portafoglio e paghi, non è che la Juve può far quello che vuole perché ha alle spalle gli Agnelli è finito il tempo della sudditanza psicologica e materiale verso questa squadra.
Portare moneta, vedere cammello... i contratti vanno rispettati...ed il matrimonio si fa in 2...