Dinamiche difensive

Le vedove di Romero, Palomino e 50 milioni di motivi per continuare a credere in Demiral

L'ex Juventus deve ancora convincere al cento per cento, ma nel frattempo il Gasp si gode un argentino al top della forma

Le vedove di Romero, Palomino e 50 milioni di motivi per continuare a credere in Demiral
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di Fabio Gennari

Mettiamo subito sul tavolo le certezze che abbiamo. In primis, Merih Demiral non è Cristian Romero. Ma nemmeno Palomino è il "vecchio" Palomino. L'Atalanta, di ritorno da Berna con tre gol presi e alcune sbavature importanti in fase difensiva, si interroga sul rendimento dei suoi difensori e parecchi tifosi hanno puntato il dito contro alcuni errori individuali che avrebbero minato in modo importante e decisivo il risultato del match giocato in Svizzera.

«Ecco, se tenevamo Romero chissà ora dove eravamo»; piuttosto che «Demiral non mi piace, non mi convince e i soldi per lui sono spesi male»: dichiarazioni che fanno parte delle considerazioni che spesso si sentono, ma in tutti questi discorsi non vengono mai presi in considerazione due aspetti decisivi, ovvero costi e ricavi, oltre al lavoro con Gasperini. Sul piano tecnico, allenarsi tutti i giorni con il tecnico di Grugliasco è un fattore troppo importante per essere ignorato.

In questa fase della stagione, è Palomino il sostituto vero di Romero. Con Toloi e Djimsiti al top non è in discussione che la difesa titolare sia quella composta dai tre difensori che sono a Bergamo da più tempo. E il rendimento del Tucumano, super gol di Berna a parte, dimostra che stiamo probabilmente assistendo alla miglior fase della carriera di un ragazzo silenzioso che a Bergamo si è dimostrato un leader nei fatti.

Il cambio Romero (al Tottenham in prestito oneroso con riscatto che verrà effettuato nel 2022 quando l'Atalanta lo deciderà) per Demiral è stato però un capolavoro, sia sul piano economico che strategico. I 50 milioni in arrivo dagli inglesi sono sicuri, i 22 da spendere per il riscatto di Demiral invece no: la differenza è enorme. Perché con i soldi di Romero sistemi mercato e bilanci anche per i prossimi anni, mentre con il lavoro di Gasperini provi a "costruire" un giocatore che può essere forte tanto quanto l'ex Genoa (e le premesse sono ottime, ne è convinto anche l'allenatore) tenendoti una porta d'uscita se le risposte del campo non dovessero essere quelle desiderate.

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