Ingressi preziosi

Le zuccate di Palomino e il tuffo di De Ketelaere: segnali positivi dalla panchina

Che sia per novanta minuti o per il finale di partita, entrare e dare subito una grande mano alla squadra è decisivo per arrivare al risultato

Le zuccate di Palomino e il tuffo di De Ketelaere: segnali positivi dalla panchina
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di Fabio Gennari

Charles De Ketelaere e José Luis Palomino sono gemelli diversi. O almeno lo sono stati al Bentegodi. Uno più giovane e talentuoso, l'altro più maturo e grintoso, sul manto erboso scaligero si sono distinti per la capacità di essere pratici e decisivi nella stessa partita. In momenti anche vicini dal punto di vista temporale e praticamente sovrapponibili per i valori dimostrati e messi a disposizione del gruppo.

Della partita di Verona giocata da De Ketelaere ci si ricorda principalmente il gol fallito con quel colpo di testa a dieci minuti dalla fine (che gol mangiato...), eppure c'è un altro episodio, forse ancora più sorprendente, che lo ha visto protagonista: nel finale di gara, per bloccare con una rimessa laterale la ripartenza del Verona, il belga si è buttato a terra vicino alla linea bianca e ha messo corpo e testa al servizio della Dea.

Di Palomino, invece, come non sottolineare le tre zuccate in avanti a respingere gli attacchi del Verona messe in campo in serie in una manciata di secondi dopo il suo ingresso in campo al posto di Ruggeri? La voglia, la grinta e la passione con cui l'argentino ogni volta infarcisce le sue partite sono qualcosa che merita applausi a prescindere dal risultato.

In un gruppo, uomini con questi valori e con questo approccio al lavoro sono decisivi, per tutta la partita o solo per una piccola porzione.

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