L'incredibile serata di Sulemana e la sua firma sulla qualificazione della Dea in Champions

di Fabio Gennari

Al minuto 76' di Atalanta-Roma si è decisa, aritmeticamente, la stagione della Dea. È Champions League, con l'attacco arrivato a quota 101 gol nella serata in cui il tridente De Ketelaere-Retegui-Lookman ha toccato le sessanta reti e il nigeriano ha firmato il suo ventesimo sigillo stagionale.

In tutto questo, nella grandezza di numeri che dipingono i contorni di un capolavoro, c'è il volto semplice e pulito di Ibrahim Sulemana a dare un tocco di magia a qualcosa che, in questi termini, non si poteva davvero immaginare.

Classe 2003, arrivato in estate dal Cagliari - con Piccoli, Adopo e Zortea che hanno fatto il percorso inverso -, il numero 6 dei nerazzurri ha giocato pochissimo. In campionato, prima di ieri (12 maggio), il totale dei minuti era di 121' in 6 partite. Contro la Roma, Gasperini lo ha inserito come primo cambio al posto di Pasalic, insieme a Samardzic che ha sostituito De Ketelaere, e lui ha risposto alla grande. Non era in zona gol che ci si aspettava una sua risposta da protagonista, invece è stato lì che il ragazzo si è preso la scena.

Non vedendo gli allenamenti, difficile valutare la crescita del ragazzo, raccontata però da de Roon nel post partita. Restano negli occhi e nel cuore la grinta, la voglia, la giocata di un ghanese (nazionale) classe 2003 che con i bergamaschi ha trovato pochissimo spazio ma che in A è arrivato a 44 presenze e che magari, grazie anche a questo splendido gol (stilisticamente e dal punto di vista tecnico), potrebbe veder cambiare il suo futuro.