L'editoriale di Jacobelli

L’inno al bel calcio intonato da Atalanta e Como. E Juric si gode l’imbattibilità confermata

Una partita ad altissima intensità nel primo tempo, sempre vivace e combattuta anche nella ripresa, quando la fatica si è fatta sentire

L’inno al bel calcio intonato da Atalanta e Como. E Juric si gode l’imbattibilità confermata

di Xavier Jacobelli

Un inno al bel calcio. L’hanno intonato l’Atalanta e il Como, che si sono affrontati a viso aperto, giocando una partita ad altissima intensità nel primo tempo, sempre vivace e combattuta anche nella ripresa, quando la fatica per le energie spese si è fatta sentire, ma non ha impedito alla gara di risultare palpitante sino alla fine.

L’inedito tridente SamardzicLookmanSulemana, il provvidenziale recupero di Hien in extremis, la conferma di Ahanor e Bernasconi, il gigantesco Pasalic in azione a tutto campo: così Juric ha fronteggiato lo stato d’emergenza causato dai 9 indisponibili, cioè Bellanova, De Ketelaere, Kossounou, Zalewski, Scalvini, Scamacca, Kolasinac, Bakker e lo squalificato de Roon.

Dal canto suo, il Como ha varato il tandem Paz-Baturina, nell’evidente intento di favorire l’inserimento del secondo negli schemi di Fabregas, sebbene il meccanismo debba esser ancora oliato dall’ex Dinamo Zagabria. L’argentino, invece, una volta di più ha ribadito di essere il faro lariano.

Il ritmo tambureggiante della gara è stato una costante nella sua prima frazione: ribaltamenti di fronte continui, occasioni dall’una e dall’altra parte, miracolosi salvataggi sulla linea (Perrone), splendide parate di Carnesecchi e Butez, applausi scroscianti del pubblico che tutto ha gradito molto. Samardzic, a segno per la seconda partita consecutiva dopo il rigore trasformato contro il Bruges in Champions League, e la perfida palombella di Perrone hanno sigillato il pareggio. Il risultato rafforza l’impressione di quanto la Dea e il Como siano già fra i protagonisti del campionato, grazie alla qualità del loro gioco e a talento purissimo della loro onda verde.

I duelli a tutto campo fra il diciassettenne Ahanor e il ventenne Paz, il ventunenne Bernasconi e il ventenne Addai sono stati avvincenti, esaltandone i protagonisti. Juric, intanto, si gode i 10 punti e l’imbattibilità riaffermata dopo la sesta giornata, con 3 punti in più rispetto all’Atalanta di un anno fa. A dimostrazione di quanto il lavoro e la capacità di coinvolgere tutti i giocatori della rosa ripaghino il lavoro del successore di Gasperini. Anche Fabregas, in tribuna perché squalificato, ha diversi buoni motivi per essere soddisfatto. Conta un punto in più rispetto a un anno fa e il suo Como cresce partita dopo partita. Per lui come per Juric, comincia una bella sosta.