Parola del mister

Lunga intervista del Gasp a L'Eco: «Siamo indietro, gli infortuni ci hanno indebolito»

Sulle colonne del quotidiano cittadino, il tecnico della Dea ha toccato davvero tanti argomenti. E tutti molto importanti

Lunga intervista del Gasp a L'Eco: «Siamo indietro, gli infortuni ci hanno indebolito»
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di Fabio Gennari

A pochi giorni dalla sfida di Supercoppa contro il Real Madrid, oggi (8 agosto) il tecnico dell'Atalanta Gian Piero Gasperini ha parlato con L'Eco di Bergamo. Oltre alla clamorosa dichiarazione riguardante Koopmeiners, il mister della Dea ha toccato tanti altri argomenti. Ne riportiamo alcuni, quelli che riteniamo più interessanti, che permettono di fare una fotografia completa dello stato d'animo del tecnico nerazzurro alla vigilia dei primi impegni ufficiali della stagione e a venti giorni abbondanti dalla chiusura del mercato.

Gli infortuni e la rosa

«Siamo in un momento di difficoltà numerica perché il mercato ha dei tempi, purtroppo, che non sono quelli delle squadre. Noi siamo al lavoro dal 10 luglio, e come tutti gli altri giochiamo partite con formazioni totalmente rimaneggiate, provvisorie. Abbiamo avuto due infortuni pesantissimi, praticamente in tre partite due crociati senza contrasto, da soli, ovvero Scalvini e Scamacca. Sinceramente, speravo di trovarmi alla vigilia di una partita così importante come la Supercoppa Europea con una squadra più definita e consolidata e migliorata con nuovi innesti dopo la vittoria in Europa League. Invece ho una squadra che in questo momento è molto meno competitiva rispetto a quando ha finito la stagione scorsa».

Le partenze

«Allo stato attuale rispetto alla fine della stagione scorsa ho in meno Miranchuk, Hateboer, Holm e Adopo. Si sono infortunati Scamacca e Scalvini, Koopmneiners e Touré vogliono andar via. E poi c’è qualche altra situazione in sospeso, come Bakker, Toloi, Palestra e Bonfanti. Le cose si sistemeranno, ma è chiaro che non cominciamo la stagione nel modo ideale. E noi in questa situazione di grande difficoltà dovremo dare ancora di più del solito. Perché ci sono attese alte intorno alla squadra e perché c’è gente che ha passato la notte in coda per fare l’abbonamento».

Koopmeiners e lo tsunami

«Contavo su una trattativa che si svolgesse come ne avevo viste tante nell’Atalanta. Invece è venuta fuori questa situazione che ha portato a un irrigidimento delle parti. Capisco la volontà del giocatore, capisco l’atteggiamento dell’Atalanta di non subire il ricatto. L’Atalanta è stata sfortunata nel perdere tre giocatori (Scalvini e Scamacca per infortuni, Koopmeiners per la situazione in questione, ndr) così importanti, che tolgono tantissimo alla squadra sotto l’aspetto tecnico. Ed è anche vero che non può essere la stagione delle plusvalenze: quando ti capita uno tsunami, devi saper reinvestire per ripartire. Poi quando avremo recuperato altri giocatori ci sarà la possibilità di recuperare anche quello che in questo momento si sta perdendo sotto il profilo degli investimenti. Conto molto su questo aspetto».

Il contratto

«Per volontà della proprietà non si è potuto allungare il progetto oltre i due anni. Probabilmente è una scelta legata alle abitudini degli azionisti statunitensi. Va bene, quello che per me era prioritario è la parte tecnica, e su quella credo di esser stato chiarissimo alla fine dello scorso campionato. E quella chiedo che sia rispettata. Ho un accordo con l’amministratore delegato e con il presidente per il prolungamento, e gli accordi che ho fatto con loro sono sempre stati rispettati. Potrebbe essere formalizzato prima dell’inizio del campionato, ma questo non è mai stato un problema. Come non lo sono mai stati i soldi. Mi aspettavo un contratto un po’ più lungo, quello sì, perché avrebbe voluto dire ripartire sul progetto, ma sono felice lo stesso. Per me l’importante è la parte tecnica. Ma capisco che, dopo questi imprevisti pesantissimi, da parte mia ci voglia pazienza».

Tre innesti oltre Retegui

«Scamacca è un problema che si è posto domenica (risolto con l'acquisto di Retegui nella serata di ieri, ndr). Per il resto, parliamo di necessità, non di priorità: è arrivato Godfrey a sopperire all’assenza di Scalvini ed è arrivato Zaniolo a sostituire Miranchuk. Sulemana è su un altro piano, diciamo che è arrivato a sostituire Adopo. Mancano ancora tre situazioni alle quali la società sta lavorando e poi, appunto, si è aggiunto il problema di Scamacca. Non sarà facile trovare giocatori del valore di Scalvini, di Koopmeiners e di Scamacca, ma so che la società farà il massimo».

Zaniolo

«Bisogna fare chiarezza. Zaniolo viene da un infortunio molto serio, è stato operato ad aprile, per molto tempo non ha appoggiato il piede a terra. Non ha corso fino al 20 luglio. È molto indietro e dobbiamo recuperarlo. La condizione va migliorata e lui sta lavorando con grande impegno, ma deve ritrovare proprio la funzionalità del piede. Non è, in questo momento, competitivo, né gli si può chiedere di esserlo. Se no gli facciamo un danno. Mi fa piacere abbia detto di voler essere al top con il Real, è la dimostrazione di una volontà straordinaria. Poi però deve fare i conti con la realtà di un infortunio non banale».

La questione portieri

«Ancora per la Supercoppa giocherà Musso, perché se l'è guadagnata sul campo ed è giusto così. Poi non funzionerà più come l’anno scorso. Dovrò fare delle scelte, ma non le dovrò fare solo io. Sono contento di entrambi, ma dopo la Supercoppa, se il problema resta, lo dovrò risolvere».

Il pensiero per i tifosi

«Purtroppo siamo in un momento diverso da quello che avrei sperato, ma questo non toglierà proprio niente al nostro impegno. Anzi, aggiungerà ancora più compattezza, più determinazione, più orgoglio a questa Atalanta. Che a Varsavia rappresenterà la meritocrazia di quelle squadre che ce l’hanno fatta e che non ci sarebbero mai potute essere se fosse nata la Superlega. Nella quale sicuramente non ci avrebbero mai invitato. Invece così ci siamo stampati l’invito da soli e ci siamo presentati alla festa. E proprio con il Real, che la Superlega la voleva più di tutti».

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