Maldini e Castro, destini opposti dei subentrati: quando i dettagli decidono il match

di Fabio Gennari

Nel giro di 6', il destino di Atalanta-Bologna si è deciso. Al 74', i tre attaccanti scelti da Gasperini per l'ultima parte di gara hanno costruito una bellissima azione palla a terra: Samardzic ha toccato per Brescianini, palla profonda perfetta per Maldini, che si è presentato davanti a Skorupski con una grande occasione per bagnare l'esordio con una rete decisiva. Purtroppo, il destro in corsa è andato tra le braccia dell'estremo difensore dei felsinei e l'occasione (grande) è sfumata.

L'ex Monza è stato subito buttato nella mischia e l'ultima mezz'ora lo ha visto protagonista anche di buone giocate. Non ha la stazza di Retegui, non gioca spalle alla porta come l'ex Genoa e probabilmente anche l'istinto del gol in area di rigore è diverso. Però ha cercato la palla, ha costruito azioni, si è fatto vedere e ha concluso verso la porta di Skorupski sfiorando il gol. Le sensazioni sono positive e c'è da essere fiduciosi pensando a quello che potrà dare alla squadra.

Sull'altra sponda, il gol di Castro resta negli occhi perché ha deciso la partita e sfruttato una compartecipazione all'errore di Djimsiti, Hien e Rui Patricio. Solo nello spogliatoio capiranno chi doveva fare meglio.

Il ragazzo ha staccato bene e segnato una rete che ha svoltato il match, ma anche la percezione della prestazione: Castro ha fatto gol, quindi è più bravo di Maldini, che lo ha sbagliato. Nulla di più lontano di quanto ci possa essere da una valutazione della prestazione e di quanto i due giocatori possono dare alle rispettive squadre.