Mancano nove partite, di cui tre scontri diretti: la Champions passa dalle "piccole"
I nerazzurri hanno 58 punti, la quota Champions è difficile da individuare ma il calendario sembra sorridere per il finale di stagione
di Fabio Gennari
Premessa: nessuno si offenda se usiamo il termine "piccole" per identificare quelle squadre che non fanno parte del gruppone in lotta per le coppe. La definizione giusta sarebbe "medio-piccole", ma ci sono casi in cui, rapportando la classifica ad aspettative e dimensioni della piazza, è innegabile che i risultati del campo rendano l'avversario della Dea decisamente inferiore rispetto alle attese della vigilia.
Nelle ultime nove giornate, la squadra di Gasperini incrocerà le armi, tra le altre, con Juventus, Roma e Milan. Sono queste le tre big che ancora mancano nel girone di ritorno e la fiducia a Zingonia è legata al fatto che nessuna delle tre ha messo sotto quest'anno l'Atalanta, dato che nel girone d'andata sono arrivati 7 punti su 9 con 8 gol fatti e appena 2 subiti. Due di queste partite si giocheranno a Bergamo, l'unica trasferta è all'Olimpico contro una compagine che, oggi, ha 7 punti di distacco dalla Dea e sembra aver fatto all-in sull'Europa League.
Nelle altre sei partite in programma, la squadra bergamasca affronterà la Fiorentina (30 punti), il Bologna (34), il Sassuolo (40), il Parma (20), il Benevento (30) e il Genoa (32), in rigoroso ordine cronologico. Ben cinque di queste sei squadre sono ampiamente sopra la zona salvezza (il Cagliari, terz'ultimo, ha invece soli 22 punti) e questo toglie moltissima pressione a chi si trova di fronte un treno lanciato come quello bergamasco: non c'è la necessità di fare anche solo un punticino, più logico che chi affronta la Dea provi a giocarsela a viso aperto, magari cercando di valutare giocatori per il futuro.
L'Atalanta di Gasperini soffre sempre parecchio le squadre chiuse che provano principalmente a contenere l'avversario piuttosto che costruire il proprio calcio. E che ciò avvenga, da qui alla fine, sembra molto meno probabile rispetto al passato. Si tratta di un vantaggio per i ragazzi di Gasperini. Il Parma, ultima squadra coinvolta nel calendario orobico, si trova al penultimo posto con 4 punti di ritardo dal Torino, che ha una gara in meno e ospiterà la Dea il 9 maggio, a quattro gare dalla fine: potrebbe essere già spacciata.
Questo scenario non deve in alcun modo condizionare l'approccio mentale dei nerazzurri, la valutazione che viene fatta in questa sede è piuttosto sulle motivazioni degli avversari: giocare con la mente libera può addirittura diventare un problema in più per l'Atalanta, ma siccome le prestazioni di Muriel e compagni sono costantemente positive è giusto guardare con fiducia anche al futuro.