I manifesti per il Bocia e un bel gesto in pediatria

I manifesti per il Bocia e un bel gesto in pediatria
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Il divieto di trasferta per i laziali con il settore ospiti definitivamente chiuso, i manifesti a favore del Bocia in giro per la città e la provincia, ma soprattutto lo splendido gesto di Caldara e Mancini che si sono recati in Pediatria a Bergamo per regalare un sorriso ai bimbi malati. L’Atalanta ha osservato venerdì un giorno di riposo, l’avvicinamento alla partita di lunedì è stato caratterizzato dalle prime chiamate da parte delle radio romane che parlano di Lazio e vogliono sapere tutto sulla Dea, ma qualche spunto di interessante riflessione è arrivato lo stesso.

 

 

Settore ospiti chiuso, decisione definitiva del Prefetto. Lunedì sera la Lazio di Simone Inzaghi scenderà in campo senza il supporto dei propri tifosi. Già durante la riunione dell’Osservatorio della scorsa settimana (5 dicembre) l’idea era quella di attendere valutazioni più approfondite da parte degli organi di polizia in vista di Lazio-Atalanta. La stessa linea è stata mantenuta il 12 dicembre nel meeting settimanale dei membri dell’Osservatorio e la decisione definitiva è stata ufficializzata venerdì sera intorno alle 20.30 con un comunicato del Prefetto: vietata la vendita dei biglietti ai residenti nella regione Lazio con chiusura completa del settore ospiti.

La tensione attorno alla partita si è alzata anche in conseguenza del doppio confronto tra Lazio e i tedeschi dell’Eintracht di Francoforte. Il gemellaggio dei ragazzi della Pisani con gli ultras tedeschi è noto e nella gara di andata, giocata in Germania, alcuni media hanno segnalato scaramucce che hanno coinvolto anche tifosi della Dea. Scorrendo i portali della polizia tedesca, però, si trovano solo foto di coltelli e materiale da sconto con l’indicazione che si tratta di roba sequestrata ai tifosi biancocelesti. Dopo settimane in cui ci si attendevano altri problemi, la gara di Roma tra capitolini e tedeschi ha visto l’invasione di novemila supporters dell’Eintracht a Roma con vendita dei biglietti vietata ai tifosi orobici.

 

 

 

I manifesti per il Bocia allo stadio. Nella notte tra giovedì e venerdì, intanto, città e provincia sono state tappezzate da manifesti con la scritta. “Rivogliamo Claudio allo stadio”. Al centro una foto del corteo avvenuto alcune settimane fa al grido di “Claudio Libero” nei dintorni dell'ex comunale. Un messaggio che vuole riportare l’attenzione sul divieto di accesso allo stadio comminato al leader della Curva Pisani sul quale BergamoPost.it ha pure lanciato una raccolta firme.

Sono oltre 5.700 le firme raccolte per sensibilizzare il Ministro degli Interni e il Questore di Bergamo a risolvere una situazione che ormai si trascina da tempo e che merita una soluzione anche in considerazione del comportamento tenuto dai tifosi negli ultimi anni. «È il tempo di rivedere il Bocia allo stadio, nella sua Curva, a sgolarsi per l’Atalanta, a guidare i cori, a esaltare l’entusiasmo di una tifoseria straordinaria, di un pubblico da scudetto che ha appena stabilito il terzo risultato di sempre in campagna abbonamenti e in questi anni si è distinto per passione e civiltà».

 

 

Il bel gesto di Caldara e Mancini (con fidanzata). L’ultima pillola arriva dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, reparto di Pediatria. Con l’avvicinarsi del Natale di storie simili se ne leggono molte, ma in questo caso i protagonisti sono due calciatori che anche in altre occasioni si erano fatti vedere e sentire vicino ai bimbi malati. Mattia Caldara e Gianluca Mancini, con la fidanzata Elisa, si sono presentati in Ospedale per portare regali e passare un po’ di tempo con i piccoli pazienti.

L’iniziativa è partita dal milanista cresciuto nell’Atalanta che ha avvisato Milena Lazzaroni, presidente dell’Associazione Amici della Pediatria, della volontà di passare in ospedale: Mancini e la fidanzata hanno subito aderito. Le immagini pubblicate sul profilo Instagram dell’Associazione Amici della Pediatria sono una bella testimonianza di sensibilità dei due calciatori che hanno regalato un sorriso ai bambini ricoverati.

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