Masiello si merita la Nazionale (quanto pesa il suo passato?)

Masiello si merita la Nazionale (quanto pesa il suo passato?)
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In questi giorni di esaltazione collettiva, l’Atalanta stupisce sul campo, in classifica e anche sui giornali. Come se non bastassero i 22 punti in 12 giornate, lunedì è arrivata la convocazione in Nazionale per Roberto Gagliardini. Molti addetti ai lavori sono concordi: il gruppo di Gasperini esprime valori di alto livello e ci sono altri ragazzi che presto potrebbero seguire le orme dell'atleta di Dalmine. C’è un atalantino, tuttavia, che sta collezionando prestazioni da urlo e di cui nessuno parla. Il suo nome, in chiave Nazionale, non si sente mai. I primi ad aver azzardato una possibile futura convocazione con gli Azzurri siamo stati proprio noi di BergamoPost nelle pagelle post-Sassuolo. È allora l'occasione per approfondire, sottolineare e sostenere una candidatura che non è affatto campata per aria. Parliamo di Andrea Masiello.

 

Crotone's Raffaele Palladino (R) and Atalanta's Andrea Masiello (L) in action during the Italian Serie A soccer match FC Crotone vs Atalanta Bergamasca Calcio at Adriatico G. Cornacchia stadium in Pescara, Italy, 26 September 2016. ANSA/CLAUDIO LATTANZIO

 

I numeri dell’ex difensore del Bari. Maglia numero 5 sulle spalle, Masiello in questa stagione non era partito tra i titolari di Gasperini. Nella prima gara contro la Lazio era rimasto in panchina, solo dalla seconda giornata è entrato per sostituire l'assente Toloi. Rimasto poi stabilmente tra i titolari, ha totalizzato 11 presenze (in 12 gare) di cui 10 dal primo minuto. A Pescara sarebbe toccato ancora a lui, ma per un piccolo affaticamento è stato costretto a chiedere al tecnico un turno di riposo. Con la bellezza di 929 minuti giocati, Masiello è terzo in rosa per tempo trascorso in campo (meglio di lui solo Gomez e Kurtic). Ma sono altri i numeri che fanno davvero impressione: 2 gol realizzati (contro Torino e Inter), 10 falli fatti e 9 subiti. Senza dimenticare il titolo di miglior recupera palloni di tutta rosa: sono ben 32 le occasioni in cui, grazie ad un suo intervento, l’Atalanta è tornata a comandare le operazioni. La media voto di Andrea Masiello in serie A è di 6.23 ma, considerando anche i gol segnati, la fanta-media (termine molto caro agli amanti del fantacalcio) sale a 6.68.

Dalle stelle alle stalle, e ritorno. Andrea Masiello ha un passato contrastante. Nato a Viareggio il 5 febbraio 1986, la sua carriera è iniziata nelle giovanili della Lucchese, per poi passare a quelle della Juventus (nel 2003), che gli ha permesso di fare il salto nel calcio dei grandi. Con la Primavera bianconera vince due volte il torneo di Viareggio, iniziando a farsi notare. Dopo le parentesi con Avellino, Siena e Genoa, è l’esperienza a Bari che lo consacra in serie A. Con i galletti colleziona 132 presenze segnando 3 reti. L'approdo all'Atalanta avviene nel 2011, ma l’onda lunga del calcioscommesse lo travolge ad inizio 2012. Tra gennaio e febbraio viene iscritto nel registro degli indagati sia nell’inchiesta “Last Bet” di Cremona che in quella della Procura di Bari. Il 2 aprile viene arrestato insieme ad un paio di amici scommettitori e tra carcere e domiciliari sconta la sua pena fino in fondo, confessando le proprie colpe. In ambito sportivo, dopo una squalifica di 2 anni e 5 mesi, torna a disposizione dell’Atalanta nel gennaio 2015: la prima convocazione arriva per Atalanta-Cagliari del 1 febbraio 2015, il ritorno in campo è datato 8 febbraio 2015 sul campo di Firenze, contro i viola di Sousa.

 

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Terzino e centrale, la sua arma è la duttilità. Dal suo ritorno in campo, Andrea Masiello ha indossato la maglia atalantina 57 volte tra campionato e Coppa Italia. Con Colantuono, Reja e Gasperini è stato impiegato sia da terzino destro che da centrale difensivo, lo schieramento a due o a tre per lui non fa differenza e le prestazioni son lì da vedere. Intelligenza e duttilità tattica sono sempre stati un suo cavallo di battaglia ma è innegabile che quando un tecnico lo ha avuto a disposizione, lui ha sempre risposto presente. Con Masiello in campo possono variare abbastanza agevolmente sia le scelte tattiche che quelle tecniche. Egregio di testa, ha dimostrato chiaramente come anche il piede sia decisamente delicato: dalle retrovie, i suoi cambi di campo o le sue chiusure sono spesso risultati decisivi per lo sviluppo della manovra.

Perché Ventura dovrebbe chiamarlo in Nazionale. Andrea Masiello non è un giovanotto, i 30 anni sono ormai passati ma un selezionatore deve sempre tenere in considerazione i valori che il campionato esprime. Se l’Atalanta nelle ultime 7 giornate ha subito solo 2 gol (con Masiello sempre in campo), è evidente che i meriti siano anche suoi. Caldara è certamente il nuovo che avanza, Ventura però conosce molto bene il ragazzo viareggino visto che a Bari lo ha allenato per 3 stagioni (dal 2008 al 2011) e non ci sono motivi tecnico-tattici per non chiamarlo. C’è solo un dettaglio che potrebbe frenare il tecnico della Nazionale: la faccenda calcioscommesse. Il calcio italiano ha sopportato tanti scandali negli anni passati e Masiello ha sicuramente sbagliato, pagando però il suo conto con la legge. E, da uomo libero, è tornato a giocare in serie A convincendo la critica a suon di prestazioni. Non vogliamo nemmeno immaginare scelte fatte sul passato dei giocatori: se è assolutamente normale che Intralot (società di betting) sia sponsor della Nazionale, allora è altrettanto normale aspettarsi una chiamata in azzurro per Andrea Masiello.

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