di Fabio Gennari
Il suo volto felice, nella pancia del Gewiss Stadium, era tutto un programma. Poco prima, in campo, aveva combinato bene con Lookman e al termine di una discesa sulla fascia ha controllato al centro che testa c’era da servire e ha messo su quella di Ederson il pallone del 2-0.
Sembra tutto semplice, scontato, ma il piede sinistro di Matteo Ruggeri ha già scodellato in mezzo per i compagni 3 assist al bacio su dieci gol finora segnati: parliamo del trenta per cento delle marcature di squadra tra Serie A e competizione europea con il suo zampino.
Al fischio finale, diversi commenti condivisi da amici e appassionati andavano nella stessa direzione: se continua a giocare così, difficile toglierlo. Certo, si può sempre fare meglio e, ad esempio in occasione dell’imbucata centrale del Rakow poi sventata da Musso con quella bella parata di piede, è Ruggeri che tiene in gioco Lederman. Si tratta di dettagli decisivi, lui è il primo a sapere che può migliorare in tante cose, ma lavoro e umiltà non gli mancano di certo e ora anche in Europa si è preso la scena.
Il numero 22 della Dea, bergamasco e atalantino, in una recente intervista ha raccontato di voler contribuire a portare l’Atalanta più in alto possibile. Forse non avrà il nome che scalda la piazza, magari ci sono esterni sinistri più forti e pure Bakker diventerà meglio di lui. Lui, nel frattempo, gioca bene e ci mette tutto quello che ha, il pubblico apprezza e quell’esultanza dopo il cross del 2-0 per Ederson vale da sola una bella fetta di applausi e considerazione. Matteo da Zogno, ancora una volta, ha risposto presente.