Mercato finito, l'Atalanta ha preso due rinforzi e tamponato la situazione in difesa
I bergamaschi sono rimasti spiazzati dagli infortuni di Scalvini e Scamacca praticamente alla chiusura della finestra e hanno fatto il possibile

di Fabio Gennari
Il mercato di gennaio, per l'Atalanta, è stato pesantemente condizionato da infortuni e dai momenti in cui si sono verificati.
Partiamo da un presupposto importante: la squadra di Gasperini è forte e lo ha dimostrato per mesi. Quindi migliorarla, in difesa piuttosto che in mezzo al campo o davanti, era molto complicato. Soprattutto perché i primi due acquisti erano considerati Scalvini (in difesa) e Scamacca (in avanti). Anche quando si è rotto Kossounou (12 gennaio), la prospettiva era quella di avere cinque difensori centrali con Scalvini.
Il vero problema di questo mercato è stato nei tempi: Giorgio Scalvini si è infortunato seriamente alla spalla sul campo di Barcellona il 29 gennaio, Gianluca Scamacca si è fermato l'1 febbraio. Con la chiusura delle trattative fissata per ieri, 3 febbraio, l'Atalanta è riuscita comunque a tamponare la situazione con l'ingaggio di Posch del Bologna (96 ore dopo lo stop di Scalvini), mentre ha preferito non prendere un altro attaccante. Acquistare tanto per farlo non è mai stato nelle logiche dei nerazzurri, soprattutto quando per Lucca (Udinese) sarebbero serviti 30 milioni e Beto (Everton) non è in vendita. Così come Raspadori (Napoli).
L'unico altro cambio in rosa è stato l'arrivo di Maldini per Zaniolo. L'ex Roma non ha convinto e non s'è mai preso un posto da protagonista in questa stagione. Ora cerca fortuna alla Fiorentina, mentre il figlio dell'ex fuoriclasse Paolo è stato acquistato a titolo definitivo per 13 milioni di euro. Se Maldini darà qualcosa in più di Zaniolo lo vedremo, quanto Posch riuscirà a rendere indolore le assenze di Kossounou e Scalvini altrettanto. Ora la palla passa al campo.