Mercato: le idee ci sono, i soldi non mancano, ma serve cedere prima di comprare
Il panorama delle possibili operazioni, in questo momento, è desolante: tutti vogliono cedere, pochi pensano a comprare
di Fabio Gennari
La rosa dell'Atalanta è numerosa, lo ha fatto capire senza giri di parole Gasperini. Che ci siano elementi che non sono funzionali al progetto è evidente, ma è altrettanto palese come sia necessario procedere ad alcune cessioni prima di poter pensare di inserire nuovi giocatori.
È una questione molto semplice da comprendere: i calciatori non sono pacchi postali che si possono piazzare su uno scaffale in attesa della spedizione, parliamo di professionisti lautamente pagati che scendono in campo e giocano. Bene o male, in un modo che possa portarli a essere richiesti da altre società è tutto da vedere.
Ci sono almeno due zone del campo in cui la Dea ha abbondanza da risolvere: le fasce laterali e l'attacco. Non parliamo dei giovani che si vuol mandare in prestito, per quelli una soluzione si trova: Okoli, Zortea e Ruggeri probabilmente lasceranno Bergamo per andare a giocare e mettersi in mostra. Diversa la questione che riguarda Hateboer e Maehle. Che alla Dea manchi un esterno mancino è evidente, i profili ci sono e al momento giusto si cercherà di affondare su uno di questi, ma fino a che i telefoni a Zingonia rimarranno muti, ovvero nessuno chiamerà per l'olandese o il danese, diventa dura pensare a un nuovo innesto.
In attacco, stesso discorso. Malinovskyi, Boga e Zapata non sono incedibili, ma chi, in questo momento, è interessato al loro ingaggio? Nessuno si è fatto avanti in modo concreto e con argomenti che possano portare i dirigenti nerazzurri a mollare la presa. Chiaro che non si debbano chiedere cifre spropositate, ma nemmeno vanno regalati. Di soldi non ne girano, l'Atalanta ha già dimostrato di non tirarsi indietro se c'è da investire, ma il panorama del calcio italiano, anche in vista della scadenza del 22 dicembre con le ingenti tasse da pagare che molte società faranno fatica a tirar fuori, è tutto tranne che florido di realtà pronte a spendere.
Ultimo aspetto: la voglia di migliorare. Andare sul mercato significa anche cercare nuovi profili che ti permettano di alzare il livello. Davanti, soprattutto, se si lasciano partire dei giocatori importanti è chiaro che almeno un "pezzo" vero vada preso. E se in circolazione ci sono pochi elementi validi (quasi nessuno in Italia, considerando anche che a gennaio è dura fare grandi affari), è normale che questi valgano molto. Per ora meglio pensare al campo, nelle prossime settimane lo scenario cambierà e vedremo le evoluzioni.