Prossime operazioni

Mercato, le parole di Percassi confermano: si cambia solo per migliorare

Prima bisogna vendere soprattutto per una questione di rosa ampia, poi si faranno operazioni che dovranno migliorare la squadra

Mercato, le parole di Percassi confermano: si cambia solo per migliorare
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di Fabio Gennari

La rosa è forte e competitiva. L'obiettivo è una crescita graduale e costante. L'idea è investire, anche forte, su giovani che vengono considerati interessanti. Se aggiungiamo al quadro la permanenza di Scalvini (almeno per adesso) e di Ruggeri, lo scenario non è solo chiaro, ma diventa addirittura cristallino: l'Atalanta vuole migliorare la rosa, senza investimenti fuori logica ma con operazioni sostenibili e che sono protetti da una gestione oculata e propositiva (vedi Hojlund, Ederson, Lookman e Soppy), che pensa al futuro.

Le parole del presidente Antonio Percassi rilasciate alla vigilia di Natale a L'Eco di Bergamo sono pietre sulla strada verso il ritorno in campo della A. Chi si aspettava dichiarazioni con nomi, cognomi, costi e tempi di ingaggio, probabilmente non conosce la società nerazzurra, ma basta un minimo di attenzione a come certe cose sono state dette per capire che siamo di fronte a una strategia ben precisa. Un esempio pratico? Se si devono spendere 20 milioni, sarà per un nuovo Hojlund o Lookman, non certo per un big in uscita da qualche grande squadra.

Il ragionamento è semplice: l'obiettivo è andare in Europa continuando a gestire conti, acquisti e cessioni con l'oculatezza degli ultimi anni. Se nel 2022 sono stati fatti oltre 100 milioni di investimenti eppure il bilancio continua a essere ottimo, significa che si è anche ceduto bene, ma saper spendere in modo attento i soldi è un pregio, mai un difetto. Oggi la rosa è competitiva e pensare a un nuovo innesto significa considerare certa, per quel ruolo, almeno una partenza.

Crescere, per una società come l'Atalanta, vuol dire anche tornare in Europa, dove si impara e si migliora. I paletti che ha fissato Antonio Percassi non sono banali e disegnano un quadro estremamente chiaro per il mercato: i nomi che pesano vadano altrove, la sfida della Dea è tornare in Europa continuando con la politica di ringiovanimento ma anche di rafforzamento che è ormai sotto gli occhi (e negli auspici) di tutti. L'unico giudice sarà il campo, lì c'è tanta voglia di togliersi grandi soddisfazioni.

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