Voci e trattative

Mercato: oggi più che mai, il problema non è chi parte (se parte) ma chi arriva

Si parla tanto, ma si conclude poco in questo periodo. La rosa (arrivata terza l'anno scorso) è da vedere se e quanto cambierà

Mercato: oggi più che mai, il problema non è chi parte (se parte) ma chi arriva
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di Fabio Gennari

Questa sera (10 giugno) finisce la sessione di mercato "aggiuntiva". A parte le squadre che giocano il Mondiale per Club, in poche si sono mosse e quindi si guarda già all'1 luglio, quando apriranno le classiche trattative della finestra estiva.

Dopo le parole di Juric in conferenza stampa, a Bergamo si fanno tante valutazioni su chi potrebbe arrivare, ma le valutazioni principali si fanno su chi potrebbe lasciare l'Atalanta. Se e quando ciò accadrà. Perché le voci sono una cosa, le operazioni concluse un'altra.

La rosa che ha terminato la stagione, al netto di qualche alternativa che ha già salutato, come Toloi, Cuadrado e Rui Patricio, è sempre quella. Il rinnovo di Pasalic ormai è solo da ufficializzare, per Kossounou è aumentata la fiducia sulla possibile permanenza, poi ci sono Scalvini e Scamacca al rientro dai rispettivi infortuni e i giocatori che hanno concluso le esperienze in prestito. Nelle scelte sarà importante capire chi andrà via o meno, perché (per fare un esempio) un addio di Lookman può cambiare tutte le strategie.

In questo periodo dell'anno ci sono una marea di voci che inevitabilmente condizionano umori e valutazioni. Tutto nella norma, nulla di strano. Ormai però la piazza di Bergamo dovrebbe essere abituata a questo tipo di teatrino e ricordare che i dirigenti della Dea sono poco mediatici: non riempiono le pagine dei giornali come accade in altre piazze. Restiamo quindi sui fatti, vediamo cosa accadrà e chi sarà coinvolto nelle operazioni. La società vuole fare una Dea più forte, come ogni anno, e le valutazioni si faranno solo alla fine.

Commenti
Luca

Urge un esterno sx al posto di quel brocco d Ruggeri

Leo

Non sono preoccupato della poca mediaticità dei dirigenti atalantini, piuttosto di dire stupidaggini come è successo, e non mi riferisco al presidente. Mi preoccupano i fatti. Non mi è per niente chiaro il motivo per cui hanno "lasciato andare" un allenatore vincente che a Bergamo ci stava volentieri, per prenderne uno perdente: abbiamo tutti sott'occhio il gioco della Roma e sappiamo tutti della retrocessione e dei risultati in Premier. Personalmente ho già cominciato la raccolta fondi per acquistare gli antidolorifici contro "ol mal de có" che verrà al Presidente quando vedrà il suo tesoretto andare in fumo.

Marcello

Lasciamo stare la lotta per lo scudetto, intanto si è capito che chi gioca bene e in modo spregiudicato in Italia non lo vincerà mai. Dopo il successo del Napoli, l'anno prossimo sarà il Milan a provarci (niente coppe, allenatore scafato, specialista in raffiche di vittorie per 1-0, bel gioco inesistente). Il nostro posto nella prossima stagione è un'incognita assoluta. Da parte mia non sono ottimista, ma per ora è giusto tacere e aspettare.

Marco

Sono d'accordo: le valutazioni si faranno solo alla fine, ma la paura dei tifosi nasce da Gasp che se ne va (perché non convinto che la squadra verrà rinforzata?). Uno/due giocatori top sono sempre partiti e ben sostituiti, ma secondo me una squadra con Scamacca/Retegui sarebbe da lotta scudetto. Se ne partisse uno o tutti e due hai voglia di trovare sostituti uguali o migliori...

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