Troppi dubbi

Ministro Spadafora, ce lo farebbe un piacere? Prenda una posizione definitiva, grazie

Il titolare del dicastero che controlla lo sport italiano cambia idea un giorno sì e l'altro pure: si decida, è importante per tutti

Ministro Spadafora, ce lo farebbe un piacere? Prenda una posizione definitiva, grazie
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di Fabio Gennari

Sembra una commedia, invece non lo è. Il ministro dello Sport, Spadafora, ha tra le mani una super patata bollente e di certo non lo invidiamo. Però non è logico, serio e nemmeno ammissibile che un giorno dica che per la ripresa del campionato «ora non se ne parla» e il giorno dopo affermi che «sarebbe surreale per un ministro dello Sport demonizzare il calcio. Mi auguro di ripartire, ma lo deciderà il Governo». Allo tesso tempo, nel giro di 72 ore non si può passare da «si allenano solo gli atleti degli sport individuali» alla nota del Viminale che autorizza il lavoro dei professionisti del calcio ma con sedute individuali.

Sulla ripresa del campionato il punto di riferimento del Governo per lo sport si è espresso così al Corriere della Sera: «Non esiste una mia contrarietà, ma la volontà di valutare la ripartenza solo se si salvaguarda la salute delle persone all’interno del gruppo squadra. Poi rivendico pari dignità con gli altri sport e gli sport di base. Tutelo talmente tanto la ripartenza che ho convocato io la prima riunione con Figc e Leghe per cercare una soluzione. Ricominciare a giocare pone una serie di questioni legate a trasporti, alberghi, a centinaia di persone che si muovono. Di chi è la responsabilità? Il protocollo dovrà definire anche questo, in settimana avremo un chiarimento». Solo l'ennesima versione oppure una linea tracciata che passa dalle decisioni del Comitato Tecnico Scientifico?

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