Modello Atalanta, ne parlano in tanti ma la domanda è semplice: si può replicare?
La Dea ha compiuto un percorso incredibile nell'ultimo decennio e spesso si dice che dovrebbe essere imitata. La realtà è che non dovunque è possibile. Anzi...
di Fabio Gennari
Provate a pensarci un attimo, togliendovi per poco i panni degli atalantini. Bergamo e la sua squadra, il Gewiss Stadium e la città. Esempi che un po' da tutti vengono considerati speciali e vincenti, paralleli che spesso si sprecano con quanto avviene in altre realtà o anche solo per sottolineare quanto quella orobica sia una situazione da copiare, studiare, approfondire e magare replicare.
Ma la domanda è semplice: si può fare oppure Bergamo è speciale? L'Atalanta, intesa come progetto vincente di calcio, si può esportate? La sensazione è che non sia tutto così facile.
Da quando è arrivato Gasperini si è creato un binomio da applausi con i Percassi e la scalata verso l'alto è continua. Il successo in Europa League si è materializzato lungo un cammino fatto di crescita, non di proclami. Con il passo giusto, mai troppo lungo. Con la testa giusta, di chi decide, di chi allena e di chi tifa, mai con voli pindarici. Perché un conto è pensare di farcela e provarci con quello che si ha mettendo in conto di non riuscirci. Altro è fare ogni cosa pensando al successo, mettendo a rischio i conti e costruendo tutto su basi fragili, senza progettualità.
I giorni della sosta sono spesso quelli delle riflessioni e degli spunti, oltre che del riposo. I modelli vincenti come quello atalantino vengono analizzati e proposti come punto di riferimento ma spesso si ignora il contesto, la cornice di un quadro meraviglioso. Perché anche saper aspettare è una dote, anche rialzarsi dopo una sconfitta è un merito. Ma, soprattutto, il pragmatismo orobico non è per tutti, la laboriosità di chi dalle nostre parti non si preoccupa solo del risultato ma anche di come ci si arriva forse sono uniche. O forse no. Facciamolo scoprire agli altri, noi lo sappiamo quello che siamo.
per replicare occorre essere BERGAMASCHI,solo noi abbiamo la cultura del Lavoro ed esprimiamo professionalità e correttezza in ogni attività intrapresa,non ci sono storie, è così e basta. MOLA MIA