È il momento che Petagna dimostri tutto il suo valore
La forza dimostrata in Europa per aiutare l’Atalanta a tornare in Europa. Andrea Petagna, centravanti triestino classe 1995, è rimasto ai box per una decina di giorni a causa di un fastidio all’inguine e ora che ha pienamente recuperato toccherà a lui guidare l’attacco nerazzurro nel finale di stagione. Senza il numero 29 al centro dell’attacco, la squadra di Gasperini gioca in modo molto diverso; le prestazioni in fase realizzativa non sono sempre state all’altezza forse, ma nell’economia del gioco atalantino il giovane ariete è fondamentale e per tornare in Europa servirà come il pane anche il suo contributo.
I numeri di Petagna in questa stagione. Nonostante la percezione generale sia quella di un giocatore involuto rispetto all’anno precedente, i numeri dicono che la stagione del numero 29 atalantino è migliore rispetto a quella dell’anno scorso. Nel 2016/2017, primo campionato da protagonista con Gasperini, Petagna ha realizzato tra Serie A e Coppa Italia 5 gol e servito 9 assist per una media realizzativa di una rete ogni 548’ minuti giocati. Nella stagione in corso, con 13 partite ancora a disposizione, il numero dei gol realizzati tra campionato, Coppa Italia ed Europa League è lo stesso, con 6 assist serviti ai compagni una media più alta: una rete ogni 340’ minuti. Rispetto all’anno scorso, Petagna è passato dall’essere il subentrante dopo una prima fase di stagione in panchina a titolare fisso spesso sostituito; nel 2016/2017 gli è toccato per tre volte entrare dalla panchina e quindici volte di lasciare il terreno di gioco per un compagno, mentre quest’anno per sei volte è entrato a gara in corso a fronte di sedici occasioni in cui è uscito a favore (molto spesso) di Cornelius. Gasperini comunque ha spesso dimostrato tutta la considerazione che ha per lui: se è tra i convocati, Petagna scende in campo quasi sempre viste le sole otto panchine complessive senza nemmeno un minuto di gioco nelle ultime due stagioni.
Il “Peta” in Europa: solo ottime prestazioni. Un po’ come è capitato anche ad alcuni compagni, il rendimento di Andrea Petagna è stato migliore in Europa piuttosto che in campionato. In campo internazionale c’è evidentemente il fascino delle coppe a condizionare positivamente i giocatori. Fin dalla prima sfida con l’Everton (due assist) il rendimento è stato di alto livello e il tecnico lo ha sempre spedito in campo da titolare nelle sei partite del girone eliminatorio. Il primo gol in casa con l’Apollon di Limassol è stato prezioso per riportare in vantaggio la Dea dopo il pari a inizio ripresa e nella gara interna con il Lione proprio un tocco ravvicinato di Petagna ha regalato il primo posto nel girone. Contro il Borussia, per la difficoltà delle partite e per uno stato di forma non proprio ottimale, l’Atalanta è scesa in campo senza Petagna, arrivando comunque a tanto così dalla qualificazione e, allargando il discorso anche alla Coppa Italia, è stato un peccato andare a giocarsela a Torino nella semifinale di ritorno di Coppa Italia senza la possibilità di avere il numero 29 almeno in panchina: durante la gara, la sua proprietà di palleggio poteva essere molto preziosa e il solo Cornelius è apparso un po’ poco per cambiare il volto della squadra nel finale di gara allo Stadium.
La sfida del finale di stagione: tre gol per l’Europa. Volendo mettere nel mirino un obiettivo tangibile a livello personale, per Petagna si può fissare in almeno tre gol nelle prossime tredici partite la quota minima di soddisfazione per il ragazzo e tutto l’ambiente orobico. Le ragioni sono diverse: con altre tre reti Petagna supererebbe il record personale della passata stagione e, anche psicologicamente, l'annata risulterebbe più positiva. Se poi si riuscisse a distribuire in tre partite le reti, le possibilità di vincere della squadra anche negli scontri diretti sarebbero più alte. Infine, il tre è il numero perfetto come perfetta sarebbe la seconda qualificazione consecutiva in Europa per i nerazzurri. Petagna si gioca un posto da titolare insieme a Cornelius, Ilicic, Gomez e Cristante, di questi ne scenderanno in campo ogni volta solo tre visto che de Roon e Freuler sono intoccabili, ma nessuno ha le caratteristiche di manovra del numero 29. Oltre a questo, è doveroso sottolineare come lo stesso ariete triestino, prima di tutto, sia chiamato a uno scatto finale a livello di rendimento: la prossima estate è probabile che l’Atalanta aggiunga almeno un pezzo importante (forse due...) al pacchetto avanzato, ma il futuro è adesso e Andrea Petagna può scriverne una pagina molto importante.