Anche dentro a una prestazione di squadra un po’ così c’è spazio per trovare spunti positivi. E la prestazione di Musah, centrocampista ex Milan che Palladino, contro il Genoa, ha schierato dall’inizio in mezzo al campo arretrando de Roon, è stata più che convincente. A dimostrazione che l’americano meriterebbe un po’ più di spazio in più nelle rotazioni.
In mezzo al campo, sia nel primo che nel secondo tempo, il numero 6 si è prodigato sia in fase difensiva che nel rilancio dell’azione. Certo, non è un uomo di qualità, da ultimo passaggio, ma la sua “quantità” può essere utilissima.
Musah dà muscoli, polmoni e quello spirito che in serate come quella di Marassi fanno la differenza. Se a Genova più nerazzurri avessero mostrato lo stesso approccio, la stessa gamba e una grinta paragonabile a quella dell’americano, forse l’Atalanta avrebbe sbloccato molto prima la partita e vinto in maniera più convincente. Nello 0-1 in tanti, infatti, hanno deluso. Ma non Musah.
La scelta di de Roon in difesa, senza Djimsiti e Kossounou e con Scalvini appena tornato a disposizione, ha liberato un posto in mezzo, dove pesava anche l’assenza di Pasalic per il grave lutto che lo ha colpito. Dalle prossime sfide, tuttavia, anche a ranghi completi è giusto tenere in grande considerazione un ragazzo che lavora molto, parla poco e quando c’è da dare una mano non si tira mai indietro. Che sia dall’inizio o anche solo per pochi minuti.