Musso-Carnesecchi, l'alternanza è nei numeri. E l'italiano pare aver superato l'argentino
Tra i pali della Dea, diversamente da quanto capita nelle altre big del campionato, il ruolo del titolare è molto più incerto e meno definito
di Fabio Gennari
Con quella di Bologna, Marco Carnesecchi è arrivato a quota 7 presenze in campionato con l'Atalanta. In senso assoluto, è ancora avanti Juan Musso, con 10 partite giocate, ma, quando siamo quasi arrivati al tramonto del girone di andata, il dualismo è ben evidenziato dai numeri.
L'Atalanta non ha quindi un portiere che si può definire in termini assoluti il titolare della squadra e questo rappresenta qualcosa di abbastanza anomalo rispetto a tutte le altre formazioni di alto livello del campionato.
Inter, Juventus, Napoli, Milan, Roma, Lazio e Fiorentina sono tutte caratterizzate da un a scelta ben definita tra i pali. E il secondo, nelle gerarchie, è chiaro: Audero è il vice Sommer, Perin è pronto quando c'è da sostituire Szczęsny, lo stesso vale per Gollini con Meret, Sportiello con Maignan, Svilar con Rui Patricio, Sepe con Provedel e Christensen con Terracciano. Tutti possono sbagliare, alcuni degli estremi difensori appena citati hanno commesso anche errori gravi, ma le gerarchie non sono mai cambiate.
Avere a disposizione due portieri di valore come Carnesecchi e Musso è un vantaggio, non un problema. Chiaramente il classe 2000 romagnolo ha una prospettiva a medio-lungo termine diversa dall'ex Udinese, che è del 1994 e che, secondo le ultime voci, piace al Galatasaray.
Le ultime tre gare consecutive giocate da Carnesecchi (Rakow, Salernitana e Bologna) fanno pensare che la scelta del titolare di Gasperini sia cambiata, nelle prossime gare e con il mercato che si apre, giusto monitorare con attenzione gli scenari. E, in ogni caso, se dovesse esserci una cessione capire chi potrà arrivare come nuovo secondo portiere.
superano è una bestemmia