Musso fantastico, ma senza il tridente l'Atalanta ancora ko. Gasp, perché l'hai smontato?

di Xavier Jacobelli

Fa male la sconfitta con il Sassuolo. Fa male perché, in caso di vittoria, almeno per una notte l’Atalanta sarebbe stata seconda. Fa male perché, in inferiorità numerica per oltre un'ora, l’Atalanta aveva comunque retto l'urto degli emiliani, passati in vantaggio grazie alla prodezza di Laurienté, imparabile per il bravissimo Musso, il migliore dei nerazzurri. Fa male perché, come a San Siro, di nuovo la Dea non è partita con il tridente delle meraviglie: Hojlund e Lookman sì, Boga no. Poi, dopo soli 45 minuti, Lookman fuori, dentro Boga e, a venti minuti dalla fine, fuori Hojlund e dentro Zapata. Boh.

Sta di fatto che questa sconfitta rende più accidentata la strada verso la qualificazione alla Champions League, nella giornata in cui il derby di Milano sarebbe potuto essere di valido aiuto ai bergamaschi, in caso di loro risultato positivo a Reggio Emilia. Le recriminazioni sull’espulsione di Maehle e più in generale sul pessimo arbitro Marcenaro sono legittime, tuttavia rimane il rammarico per la sconfitta contro gli avversari, quindicesimi in classifica e capaci, in meno di una settimana, di battere i campioni d'Italia in casa loro e l'Atalanta in lotta per la Champions.

Note positive: l'orgoglio della squadra che, pur in dieci contro undici, si è battuta con coraggio e abnegazione, anche se ha finito in nove. Gasperini le ha provate tutte, inserendo pure Muriel nel finale per giocarsi il tutto per tutto. Niente da fare. Secondo ko in quattro giorni: il primo ha causato l’eliminazione dalla Coppa Italia; il secondo, lo stop di Reggio Emilia.

Nell’una e nell’altra partita, il tridente che in gennaio aveva scatenato tutta la forza della squadra capace di segnare 22 gol in 6 gare, non c'era. O se c'è stato è durato dodici minuti a San Siro. Guarda caso, contro l'Inter e contro il Sassuolo, non hanno segnato né Lookman né Hojlund né tantomeno Boga che erano in stato di grazia. Erano. Gasp, ci sarà un motivo. O no?