Le pagelle

Musso in grande serata, Koopmeiners e Musso protagonisti. L'unico sotto il 6 è Pessina

Una bellissima partita dei bergamaschi a Lipsia, con tanti voti alti. Solo il centrocampista della Nazionale non ha convito appieno

Musso in grande serata, Koopmeiners e Musso protagonisti. L'unico sotto il 6 è Pessina
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di Fabio Gennari

Prova superlativa del numero 1 argentino che para un rigore (ribattuta compresa) e alla fine è decisivo nel salvare (con Demiral) il pareggio. Bravissimi anche il numero 7 olandese e il centravanti colombiano, non convince solo Pessina.

Musso 8,5: salvato dal palo in occasione del destro di André Silva (21’), fino al riposo non ha praticamente nessuna occasione per mettersi in mostra. Poi, nella ripresa, para alla grande il rigore di André Silva al 57’ e pure la ribattuta di Orban con un grande balzo. Non può nulla sulla sfortunata deviazione di Zappacosta da due passi. È bravo sul destro al 90’ di Szoboszlai. Decisivo, in pieno recupero, l’intervento su Forsberg.

Hateboer 6,5: prima frazione di gioco diligente e senza grandi patemi, anche nella ripresa è bravo a tenere schiacciato il Lipsia. Il suo duello con Angelino è uno dei più belli della sfida.

Demiral 7: bravo fin da subito a non perdere la posizione e le distanze né su André Silva né, quando lo incrocia, su Nkunku. Spaccata da urlo in avvio di ripresa, sbaglia sul rigore ma si riscatta alla grande in pieno recupero con il salvataggio sulla linea su Mukiele che blinda il pareggio.

Palomino 7,5: ammonito in avvio di gara per un fallo sulla scheggia numero 18 del Lipsia, ha il grande merito di giganteggiare poi di testa e di sostenere sempre l’azione offensiva: la palla che Koopmeiners calcia sul palo arriva da un suo anticipo.

Zappacosta 6,5: intervento maldestro, al 59’, che finisce alle spalle di Musso, ma prima e dopo gioca una gara buona, in cui ha meriti e poche colpe. (90’ Pezzella s.v.).

De Roon 7,5: lavoro oscuro ma decisivo su Olmo: l’ex Dinamo Zagabria era uno di più temuti ma alla fine esce senza lasciar traccia sulla gara. Grande prestazione, ora col Sassuolo riposerà e sarà pronto per la sfida di ritorno.

Freuler 7: il problema al flessore che lo costringe a uscire è una pessima notizia, anche perché ancora una volta gioca una partita di alto livello e si conferma un giocatore formidabile. (67’ Miranchuk 6,5: entra bene, come con il Napoli. Ci mette cuore e tecnica, si propone e strappa. Bene così).

Pessina 5,5: primo tempo con tanta corsa ma troppi errori, sia in appoggio che di scelta. Tutto sommato, però, sul piano tattico gioca una partita preziosa. Ma da lui ci si aspetta molto di più. (61’ Scalvini 6,5: si mangia un gol da fare, ma all’esordio in Europa, a 18 anni e mezzo, è bravo a non perdere mai la bussola e a riproporsi con continuità).

Koopmeiners 8: decisiva la sua posizione a supporto delle punte, in cui controlla Kampl e prova a rilanciare la manovra. Rispetto al Napoli ci mette anche qualità nella giocata e la sua prova è sontuosa. Che sfortuna quel palo…

Pasalic 6,5: chiude una prima frazione molto positiva più sul piano tattico che delle giocate, con anche un palo da ottima posizione. Dopo il pari del Lipsia, Gasperini lo richiama in panchina per cercare il successo con Boga. (61’ Boga 6: entra bene, cerca diversi spunti e strappa la sufficienza perché sono iniziative importanti. Non conclude mai con pericolosità e questo “dettaglio” va sistemato al più presto).

Muriel 8: finalmente Lucho. Al 17’ spacca lo 0-0 con un guizzo dei giorni migliori (dribbling secco e palla all’incrocio), al 21’ sfiora il raddoppio con un sinistro in diagonale che sfiora il palo. Al 53’ costringe ancora Gulacsi alla parata in tuffo, esce stremato. (61’ Zapata 6: gli manca solo un po’ di ritmo, ma è tornato. Appoggio perfetto per Scalvini che manda alto il 2-1, un paio di corse sono ottime per i segnali che manda. Tutto nella norma, sarà preziosissimo).

Gasperini 7: le scelte iniziali mandano in tilt il Lipsia, quando subisce il pareggio prova ad alzare il livello e a vincere la partita concedendo qualcosa in più, rischiando però pure di perderla. Complessivamente, la sua Atalanta fa un figurone.

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