Musso senza voto e i tre centrali autori di una prova da applausi: la nuova Atalanta è bunker
Tra campionato e Champions, la squadra ha chiuso 3 gare su 8 senza subire gol. I meriti dei difensori sono evidenti
di Fabio Gennari
Quando la difesa si comporta in questo modo, non c'è bisogno di stravincere le partite. L'1-0 è uno di quei risultati che ingannano, spesso si tende a pensare che sia arrivato al termine di una gara poco spettacolare, invece non è così. Nella sfida tra Atalanta e Young Boys, seconda giornata di Champions e non una partita tra scapoli e ammogliati, il portiere della Dea Musso è uscito dal campo senza voto. E se a meritarsi una valutazione simile è lo stesso giocatore che nella prima giornata, con il Villarreal, era stato il migliore, significa che i suoi compagni hanno fatto molto bene.
A guidare la difesa dei nerazzurri c'era Rafael Toloi. Capitano e leader di questa squadra, l'italo-brasiliano è stato prodigioso ed è riuscito a ripartire con grande rapidità dopo tanti anticipi e chiusure senza sbavature dal primo all'ultimo minuto. Lo Young Boys dalla sua parte ha piazzato comunque un paio di elementi molto veloci, eppure Rafael Toloi dal Mato Grosso, che è diventato Campione d'Europa con l'Italia, non ha battuto ciglio e ha vinto quasi ogni duello.
Vicino a Toloi, nella posizione di centrale, ha giganteggiato il turco Demiral. Per una mezz'ora abbondante del primo tempo il portiere ospite continuava a lanciare lungo per i suoi attaccanti, ma la testa che spuntava sempre tra tutte era quella del numero 28. La Dea in estate ha perso Romero per 50 milioni più 7 di bonus, è arrivato il turco della Juventus per 2 milioni di prestito e 20 di riscatto e la sua evoluzione va seguita con grande attenzione: se Demiral è questo, l'Atalanta ha fatto un capolavoro. Tecnico e finanziario.
In ultima analisi, Berat Djimsiti. Anche l'albanese è uno dei segreti di questa squadra, perché in qualsiasi posizione lo si metta lui arriva a fine gara con la prestazione positiva già confezionata. È impressionante la sua capacità di calarsi in ogni posizione, quando deve rilanciare parte e quando serve restare in copertura si adopera in quel senso. Per un allenatore, elementi di questo livello sono davvero tanta roba. Soprattutto quando il portiere, grazie a loro e alla fase difensiva di tutta la squadra, passa una serata da spettatore non pagante.