Napoli a Bergamo con Mazzarri in panchina: tante incognite sul modulo, ma i valori ci sono
Il tecnico di San Vincenzo è tornato a sorpresa al timone di una squadra di A e lo ha fatto con la formazione partenopea, richiamato da De Laurentiis
di Fabio Gennari
Niente Garcia, saltato Tudor, il Napoli che vedremo a Bergamo dopo la sosta avrà in panchina Walter Mazzarri. Il tecnico livornese torna dunque al timone dei partenopei, lo farà con un contratto fino al termine della stagione e l'obiettivo di traghettare gli azzurri in Champions League.
Le incognite sono molte, soprattutto sul piano tattico: Mazzarri ha sempre giocato con il 3-5-2 e le sue varianti (3-4-2-1, 3-4-3 o 3-4-1-2), ma si vocifera che il presidente De Laurentiis voglia vedere di nuovo il 4-3-3 dello scudetto e lo abbia praticamente imposto. Detto che sono problemi del Napoli, chiaro che lo scenario interessa da vicino anche l'Atalanta.
Ogni cambio di allenatore va preso con le molle, i giocatori tendono a reagire e il Napoli ne ha di altissimo livello. Tutto però diventa ancora più strano, perché Mazzarri arriva in mezzo a una sosta con Osimhen ancora in dubbio (potrebbe tornare con la Dea, ma più probabilmente a Madrid pochi giorni più tardi), Meret (problema al polpaccio) e Mario Rui (probabile lesione all'adduttore) che sono ai box e undici giocatori chiamati in Nazionale che torneranno solo a inizio settimana.
L'Atalanta contro Mazzarri ha vissuto partite di alto livello, ma anche altre che hanno portato delusioni cocenti. L'ultima volta che il mister di San Vincenzo ha allenato una squadra di scena a Bergamo è stato con il Cagliari il 6 febbraio 2022 (espulsione di Musso, infortunio di Zapata e 2-1 firmato dalla doppietta di Pereiro e Palomino), l'anno prima invece l'incrocio sorrise alla Dea quando si giocava sul campo del Torino e Ilicic segnò da metà campo uno dei 7 gol con cui i granata vennero superati.