Napoli-Atalanta al lunedì sera Quasi metà gare "fuori-orario"
C’era una volta la domenica pomeriggio. Le partite si giocavano alle 14, alle 14.30, alle 15 o alle 16 in base alla stagione. Ma la certezza di andare all’Atalanta nel giorno di festa, dopo il pranzo della domenica, era granitica. Il calcio moderno, quello delle pay-tv, ha ribaltato tutto quanto e alla luce degli ultimi anticipi e posticipi comunicati dalla Lega Calcio con lo spostamento di Napoli-Atalanta alle 21 di lunedì 2 maggio, il quadro è definitivo: al termine della stagione l’Atalanta avrà giocato ben 15 partite su 38 in un orario diverso rispetto a quello canonico della domenica alle 15.
Trasferte fuori orario: sono 9 le gare spostate. Analizzando in dettaglio il calendario, si scopre come l’Atalanta abbia giocato (o giocherà) ben 9 partite sulle 19 totali in trasferta in orari particolari. La prima di campionato a Milano contro l’Inter si giocò alle 20.45, la quinta a Empoli venne posticipata al giovedì sera alle 20.45 e lo stesso accadde anche domenica 4 ottobre a Firenze. A Milano con il Milan (sabato 7 novembre, ore 20.45), a Udine nel giorno della Befana alle 12.30 e a Frosinone sabato 23 gennaio alle 18 sono stati gli altri impegni lontano da Bergamo con anticipi o posticipi programmati dalla Lega Calcio al pari della gara di Roma con la Lazio (domenica 13 marzo ore 20.45).
Prima della fine del campionato, Reja e i suoi ragazzi avranno ancora due impegni lontano da Bergamo che si giocheranno in notturna: lunedì 2 maggio a Napoli il fischio d’inizio è stato fissato per le ore 21 e nell’ultima giornata, a Marassi contro il Genoa, si partirà alle 20.45 in contemporanea con tutte le altre sfide di serie A. Il dato complessivo delle 15 partite giocate un po’ a tutte le ore è completato dalle gare interne contro Frosinone (domenica 31 agosto ore 20.45), Sampdoria (lunedì 28 settembre ore 21), Empoli (domenica 7 febbraio ore 18), Bologna (domenica 20 marzo ore 12.30) e Roma che si giocherà domenica 17 aprile alle 12.30.
Nessun rispetto per i tifosi dal governo del calcio. A parte pochi casi, definiti ad inizio stagione nel momento in cui vengono sorteggiati i calendari, ogni variazione viene decisa periodicamente in base a diversi fattori. L’andamento delle squadre impegnate nelle Coppe Europee, gli incroci con le grandi squadre, l’appeal televisivo di una partita in base alla posizione in classifica di una o di entrambe le compagini che si affrontano. In tutti i casi, le esigenze dei tifosi che vanno allo stadio non vengono minimamente considerate.
Per chi è interessato a seguire le partite dal vivo, tessera del tifoso o no, è impossibile organizzarsi in anticipo magari prenotando treni o aerei approfittando di sconti o condizioni vantaggiose. Un tempo si aspettava l’estrazione dei calendari per capire se e quando era possibile visitare una città o farsi un fine settimana con amici o con la fidanzata in qualche bell’angolo della Penisola. Oggi è tutto più complicato e nel nome di chi vuole godersi lo spettacolo in tv, tutti gli abbonati o chi vuole comprarsi il biglietto per andare allo stadio sono costretti ad aspettare i comunicati della Lega per sapere se una partita si giocherà la domenica alle 15, al sabato sera o il lunedì dopo cena.
Il bilancio della Dea: perfetto equilibrio. Tornando al campo, in attesa delle gare contro Roma, Napoli e Genoa delle prossime settimane, c’è un dato che sorprende parecchio. Il bilancio della Dea nelle 12 gare già giocate è in perfetto equilibrio: 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte. Il bottino pieno è arrivato contro Frosinone in casa, Empoli in trasferta, Sampdoria e Bologna in casa, i pareggi sono stati tutti per 0-0 e l’Atalanta li ha conquistati contro Milan in trasferta, Inter in casa, Frosinone in trasferta ed Empoli in casa.
Le quattro sconfitte sono state tutte abbastanza traumatiche: a Milano contro l’Inter ha deciso il gol di Jovetic al 94’esimo, in casa della Fiorentina è arrivato un brutto 3-0 condizionato dall’immediata espulsione di Paletta, mentre a Udine (2-1) e a Roma con la Lazio (2-0) l’Atalanta ha perso partite che con un pizzico di grinta, precisione e personalità in più non avrebbe probabilmente chiuso senza punti.