Napoli-Atalanta, il Tar della Campania conferma il divieto: «Misura idonea vista la rivalità»
La Dea ha provato a sbloccare la situazione con un ricorso, ma è arrivata una risposta negativa. Con motivazioni che sorprendono
di Fabio Gennari
Non è cambiato nulla. La società Atalanta ha inoltrato al Tar della Campania una richiesta ufficiale di annullamento del provvedimento che per sabato 11 marzo vieta a tutti i residenti a Bergamo e provincia di andare allo stadio Maradona per la sfida contro i partenopei. Il tentativo è stato fatto ma, diversamente da quanto deciso nei giorni scorsi per i sostenitori del Lecce a Milano contro l'Inter, non c'è stato nessun passo indietro. La conferma ufficiale è arrivata da un comunicato dell'Atalanta di ieri sera.
«Atalanta BC comunica che ieri ha impugnato al Tar Campania il decreto del Prefetto di Napoli che vieta di vendere ai residenti in Provincia di Bergamo i biglietti per la gara Napoli-Atalanta di sabato 11 marzo. Il Presidente del Tar Campania ha oggi respinto la richiesta di sospensione d’urgenza del divieto definendolo misura idonea vista la rivalità tra i sostenitori dei due Club. Atalanta BC prende ovviamente atto della decisione e si rammarica per quella che essa giudica un’evidente penalizzazione a danno della tifoseria bergamasca».
La sentenza del Tar è importante perché completa uno scenario singolare e, pensando al futuro, crea un precedente molto negativo. L'Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive non ha imposto divieti, lo stop ai bergamaschi è arrivato dal prefetto di Napoli e il Tar della Campania ha confermato la decisione per la «rivalità» tra i sostenitori. Quindi non conta più la Dea Card o meno, siamo al divieto in base alla residenza se un prefetto decide in questo senso. Con il Tar, che certamente avrà fatto tutte le valutazioni del caso, che conferma la decisione.
In questi giorni, tra l'altro, tiene banco anche la decisione del Viminale di vietare la trasferta di Champions League a tutti i tifosi dell'Eintracht Francoforte. La dirigenza dei tedeschi ha preso posizione criticando la scelta, ma non c'è nulla che si possa fare. Tornando all'Atalanta, da osservatori esterni è davvero singolare che venga portata avanti da ben due entità pubbliche diverse (prefetto e Tar) una decisione così. Perché adesso la domanda viene spontanea: cosa accadrà con le prossime partite? Speriamo sia solo un caso isolato, ma il timore che possa accadere ancora, tra i tifosi, c'è.