Nel momento del bisogno, gli attaccanti decisivi: bravi a schierarli, bravi a prenderli

di Fabio Gennari

L'Atalanta che ha battuto la Fiorentina nel finale aveva in campo, contemporaneamente, Miranchuk, De Ketelaere, Scamacca, Lookman, Pasalic e Koopmeiners. Nel nome dell'equilibrio spesso invocato dal mister nerazzurro, una scelta così era difficile da ipotizzare, eppure era un momento della partita in cui c'era la necessità di dare tutto per provare a rimettere in sesto la gara e la sfida è stata sistemata proprio grazie al supporto di tutti. I giocatori in campo si sono messi anche in posizioni che di solito non occupano e la vittoria è arrivata.

Il merito è senza dubbio di tutti, di chi ha fatto quelle scelte e di chi ha costruito la rosa a inizio stagione con investimenti importanti e mirati. Facendo scelte. Portando avanti un progetto importante che sta dando risultati inimmaginabili alla vigilia del campionato. Della Coppa Italia e dell'Europa League.

Insomma, siamo dentro a un sogno che sta sorprendendo tutti, ma che non è affatto casuale. Anzi, è figlio di uno splendido progetto portato avanti negli anni e con attenta e minuziosa progettualità.

L'Atalanta sta facendo qualcosa di grande, obiettivo che a inizio anno tutti si prefiggono ma che poi diventa complicato portare davvero avanti. La realtà è qualcosa di enorme, che da fuori si vede come un risultato sorprendente e straordinario ma che viene valutato con l'occhio attento di chi ci vede scelte forti (l'attacco, ad esempio, vola pur avendo ceduto i due colombiani Zapata e Muriel) ma vincenti. Da dentro, per l'ora le emozioni non permettono di valutare tutto al meglio. Ma molto presto tutto sarà chiaro e capiremo quanto è grande quello che sta accadendo. Con pieno merito di tutti.