Le pagelle dopo l'Inter

Nella serataccia del Meazza si salva solo Retegui, troppi in campo senza "anima"

Brutta serata al Meazza, contro una squadra che ha dominato tutti i duelli. Anche Gasperini, stasera, bocciato

Nella serataccia del Meazza si salva solo Retegui, troppi in campo senza "anima"
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di Fabio Gennari

Per fare imprese importanti serve ben altro spirito e l'Atalanta ha già dimostrato di sapere come si fa. Ma non stasera al Meazza, dove è stata l'Inter a dominare in lungo e in largo. Tra i calciatori scesi in campo si salva praticamente solo Retegui, mentre sono diverse le prestazioni insufficienti. Anche Gasperini, con le scelte e i cambi, non ha convinto.

Carnesecchi 5,5: incassa subito il gol dello svantaggio per la sfortunata deviazione di Djimsiti; all’8’ respinge di pugno una punizione violenta di Calhanoglu, ma al 10’ non può nulla sul raddoppio al volo di Barella. A inizio ripresa prende due gol da Thuram con la difesa in modalità belle statuine, ma anche lui è un po’ piantato. Non è protetto, non è ben difeso. Poteva davvero finire molto peggio.

De Roon 5: in avvio l’Inter si abbatte dalle sue parti come un tornado, ma lui non ha tutte le colpe se lo mettono in una posizione non sua con due difensori centrali in panchina… Fatica per tutta la partita in una zona di campo che, soprattutto contro certi avversari, non può coprire con la solita attenzione.

Djimsiti 5: al primo affondo, Thuram mette in mezzo e lui devia con la punta del piede alle spalle di Carnesecchi. Cerca di contenere come può, ma è in difficoltà e se la cava più di mestiere che altro. Nella ripresa le cose, se possibile, peggiorano pure. Serataccia.

Ruggeri 5: fuori posizione, nel primo tempo è troppo spesso in difficoltà. A inizio ripresa Lautaro Martinez lo sorprende ancora e per poco non insacca il 4-0. Un po’ meglio da laterale mancino, ovvero il suo ruolo.

Bellanova 4,5: timido, impacciato e poco ficcante fino al riposo. Esce poco prima del quarto d’ora della ripresa e il suo secondo esordio con la maglia dell’Atalanta è davvero da incubo. (58’ Toloi 5,5: ci mette mestiere e tanto cuore, ma non riesce ad arginare gli avanti milanesi con efficacia).

Pasalic 4,5: l’Inter in mezzo al campo gioca con tre elementi in continuo movimento e lui va spesso in difficoltà nella prima frazione di gioco. Completamente fermo e impalato quando Thuram insacca il 3-0, uccellato da Taremi al 90’ con il giocatore interista che si lancia in campo aperto. Serve ben altro spirito.

Ederson 4,5: poco del miglior Ederson. Ciò che davvero stupisce è che fino al fischio finale non c’è quasi nulla di positivo da segnalare.

Zappacosta 5: bel destro al 15’ che Sommer respinge. Cerca di proporsi con continuità ma è poco incisivo. Completamente fermo in area in occasione del 4-0 di Thuram, perde un altro pallone sanguinoso con l’Inter che sfiora il quinto gol. Poi esce per Palestra. (80’ Palestra s.v.).

Samardzic 4,5: cerca di legare il gioco, riparte molto bene in un paio di occasioni e al 24’ manda al tiro Retegui dal cuore dell’area di rigore. Al 39’ si mette in proprio ma il mancino è largo (peccato, era una buona occasione). Complessivamente, troppo leggero, troppo fumoso e inconcludente. (80’ De Ketelaere s.v.).

Brescianini 5: in ritardo nella chiusura su Barella che insacca al volo il 2-0, cresce con il passare dei minuti e al 39’ manda al tiro Samardzic da buona posizione. Ha il merito di provarci fino alla fine, anche se gira tanto a vuoto e incide poco.

Retegui 6: l’unico a salvarsi. Prima occasione al 15’ da due passi dopo la respinta di Sommer su Zappacosta, ma il tap-in finisce alto; si ripete al 24’ su assist di Samardzic, ma il destro è fuori misura. Ci prova ancora in pieno recupero, ma niente. Il suo spirito è quello che dovrebbe avere ogni giocatore della Dea.

Gasperini 5: Inzaghi stravince sotto tutti i punti di vista, dopo 10' è sul 2-0 e prima dell’ora di gioco sul 4-0. Senza Hien e con due difensori in panchina, sposta comunque De Roon e Ruggeri dietro, inserendo Toloi solo sul 4-0. Inoltre, non cambia mai assetto offensivo fino all’80’. Poco o nulla da salvare. Solo tanto, tanto, ma tanto da lavorare.