Niente Mondiale per Hojlund. Peccato, ma il tempo è dalla sua parte
Sembrava un sogno, il ragazzo ci ha creduto, ma alla fine le cose sono andate diversamente. Per il 2003, ora, c'è solo l'Atalanta
di Fabio Gennari
Sull'aereo che ha portato la Danimarca in Qatar, tra i 26 convocati, non c'era l'attaccante della Dea Hojlund. Il giovanissimo ex Copenaghen e Sturm Graz ha collezionato con la Dea undici presenze con 474' minuti complessivi (poco più di cinque partite intere), con una rete messa a segno e uno score complessivo che parla di 12 tiri (5 nello specchio), 7 occasioni da gol, 7 falli subiti, 181 palloni giocati, un assist, 82 passaggi riusciti, 23 recuperi e una ammonizione contro il Napoli per un intervento a palla lontana.
Il ragazzo è un grande combattente, non è ancora molto determinante in zona gol (contro il Napoli ha fallito due ottime occasioni) ma la stoffa c'è e si tratta solo di saper aspettare la sua naturale evoluzione calcistica. Se mette un po' di chili e impara bene a smarcarsi e a ricevere palla sia in profondità che venendo incontro, il futuro è tutto suo. Certo, se fosse andato anche ai Mondiali staremmo parlando di un prodigio, visto che è al suo primo campionato in Italia. Ma è solo questione di tempo.
Uno dei temi più importanti riguarda tuttavia la permanenza a Bergamo. Hojlund sarà a disposizione del tecnico fin da lunedì 28 novembre, quando si riprenderanno gli allenamenti al Centro Bortolotti.
Il lavoro, per Hojlund, non sembra proprio essere un problema e in attesa di sviluppi sul fronte mercato saranno molto importanti anche le motivazioni: il ragazzo ha voglia e carattere, nelle quattro amichevoli di dicembre avrà la possibilità di mettersi in mostra e alla ripresa, contro Spezia e Bologna in trasferta, ci si aspettano anche gol importanti.