Niente più salvezza, anche Percassi s'espone: «Mi auguro che l'Atalanta riporti Bergamo in Europa»
Bella e interessante chiacchierata del Pres sul presente e sul futuro della Dea: gli spunti di riflessione sono davvero molti
di Fabio Gennari
La consueta intervista natalizia de L'Eco di Bergamo al presidente dell'Atalanta Antonio Percassi è un concentrato di notizie. La prima, quella forse più sorprendente, è che il numero uno di Clusone non parla più solo di salvezza ma, a più riprese, usa concetti come «crescita» e «investimenti» (parlando di calciatori «giovani e forti») che possano permettere alla città di Bergamo, nell'anno da Capitale italiana della Cultura, di «tornare in Europa».
Antonio Percassi ha toccato davvero molti argomenti. Parlando di mercato, ha detto che Scalvini «adesso non si muove» e che lo stesso discorso vale anche per Ruggeri. Più in generale, il Pres ha detto che è «difficile prevedere ora cosa succederà, la situazione è fluida». Questo fa capire che la crescita che si cerca dev'essere «costante» e che dopo «Hojlund, Lookman, Ederson e Soppy l'idea è quella di investire forte su giovani di prospettiva». Quindi l'arrivo di un altro Hojlund, che per Percassi presto esploderà, non è affatto da scartare.
Infine, il discorso intercettazioni e il rapporto con Pagliuca. In merito al clamore mediatico che si è scatenato attorno all'inchiesta che riguarda la Juventus, Antonio Percassi ha detto che a Zingonia sono tutti «tranquillissimi, a disposizione e con piena fiducia delle autorità. I bilanci parlano». Non era un passaggio scontato.
Su Pagliuca e gli altri soci americani, invece, il Pres ha detto che sono «presentissimi, il contatto con Luca è quotidiano», aggiungendo che si tratta di «persone perbene» con cui «la sintonia è totale». Insomma, una serie infinita di spunti con l'obiettivo dichiarato di tornare in Europa: adesso che anche il presidente lo ha detto, non ci sono più dubbi su cosa punti l'Atalanta.