Nonostante la brutta sconfitta, i nerazzurri restano tra le prime quattro della classifica
I momenti difficili, sul piano del gioco, possono capitare e bisogna affrontarli. Ma con alle spalle una graduatoria importante si lavora meglio
di Fabio Gennari
La botta, soprattutto per la non prestazione della Dea e la grande prova della Lazio, è stata forte. A confortare, dopo 11 giornate di campionato, resta però la classifica, che rimane ottima per una formazione come quella nerazzurra che, non va dimenticato, vive una stagione di ripartenza e ricostruzione. Le sconfitte di Roma (22 punti) e Udinese (21 punti) lasciano la squadra di Gasperini in zona Champions, si passa dal secondo al quarto posto con Milan (26) e Lazio (24 punti, gli stessi dell'Atalanta) che tengono il passo del Napoli capolista (29).
La Dea in un colpo solo perde l'imbattibilità, resta ferma a zero gol segnati e chiude senza tiri in porta: praticamente un disastro dal punto di vista statistico, che tuttavia non può cancellare un inizio di campionato comunque positivo e che viene segnato da un brutto passo falso. E i passi falsi, soprattutto quando sono così negativi, possono diventare motivo di crescita importante: si sbaglia, si analizza, si lavora, si migliora e si torna a fare bene.
A parte il Napoli, che abbaglia e continua a vincere, la Lazio risulta la miglior squadra del torneo per differenza reti: +18. Con 23 gol segnati (e a Bergamo potevano anche essere più di due) e appena cinque subiti (miglior difesa davanti a Juventus con 7 e Dea con 8), i ragazzi di Sarri si confermano in un grande momento. L'Atalanta ci ha perso meritatamente e adesso, domenica prossima a Empoli, urge tornare ai livelli precedenti.