di Fabio Gennari
Facciamo la conta. Toloi, Djimsiti, Palomino e Demiral sono i difensori, in mezzo ci sono de Roon, Freuler e Koopmeiners, sulle fasce troviamo Zappacosta, Maehle, Gosens e Hateboer con Pasalic e Pessina nel ruolo di trequartista e gli attaccanti Zapata, Muriel, Ilicic e Malinovskyi a completare la lista dei titolari che sono intercambiabili con la possibilità di mantenere più o meno lo stesso rendimento: siamo a 17 giocatori di alto livello. A questi si aggiungono Lovato, Scalvini, Pezzella e Piccoli, più Miranchuk, che a gennaio dovrebbe però salutare la truppa per fare spazio a un nuovo attaccante, che potrebbe essere Boga del Sassuolo.
La gara con il Venezia ha dimostrato che il gruppo dei titolari è ampiamente competitivo e con il lavoro quotidiano di Gasperini anche i giocatori meno impiegati possono crescere e mettere in difficoltà il mister nelle scelte. A proposito di complicazioni al momento della stesura della formazione titolare, i conti sono presto fatti: dei 17 già citati, ne giocano 10 e 5 possono entrare dalla panchina. Quindi due stanno sempre fuori. Ci sono tante partite e la sensazione è sempre quella che il Gasp tenda alla rotazione quasi chirurgica dei suoi, ma si tratta di un lavoro molto difficile.
La qualità degli avversari e lo schieramento tattico possono incidere, lo stato di forma dei giocatori a disposizione è un altro parametro che lo stesso Gasperini tiene sempre in considerazione, senza dimenticare la propensione di un elemento piuttosto che di un altro a entrare subito in partita in caso di subentro dalla panchina. A questo proposito, il colombiano Muriel ha sempre fatto ottime cose anche con una fetta più piccola di partita a disposizione, mentre diversi compagni sono più incisivi dall’inizio.
Per Gasperini il lavoro quotidiano a Zingonia è decisivo, più volte ha dichiarato di tenere in grande considerazione quello che i giocatori fanno vedere in allenamento e capita spesso di ritrovarsi a leggere le formazioni ufficiali e vedere delle sorprese rispetto a quanto ci si aspettava. Quello che conta è sempre il risultato finale e da questo punto di vista le cose stanno andando molto bene. Il mister di Grugliasco sarà sempre più spesso chiamato a ruotare i suoi cercando di sbagliare il meno possibile: il sogno Champions passa anche da qui.