Palomino ha parlato al processo per doping: «Ho spiegato tutto, sono fiducioso»
Il difensore si è difeso ieri (4 novembre) a Roma davanti al Tribunale Nazionale Antidoping. La sentenza è attesa nei prossimi giorni
di Fabio Gennari
«Ho parlato ancora col giudice, gli ho spiegato la mia posizione e ora devo solo aspettare, fiducioso sul fatto che presto finisca tutto questo. Vediamo. Sono tranquillo e fiducioso, voglio tornare in campo. Aspettiamo». Il difensore atalantino Josè Luis Palomino ha parlato così all'uscita dal processo di fronte al Tribunale Nazionale Antidoping che si è svolto ieri (4 novembre) a Roma. Sembrava dovesse partecipare in collegamento da remoto, invece il numero 6 nerazzurro è andato a difendersi di persona.
Risultato positivo a un controllo antidoping nello scorso luglio, a Palomino viene contestata l'assunzione del Clostebol Metabolita, sostanza vietata spesso presente in alcune creme. La tesi del tucumano è sempre stata quella della contaminazione accidentale.
Il dibattimento è durato oltre tre ore, dopo la prima positività, il giocatore della Dea aveva richiesto le controanalisi, che avevano confermato la presenza della sostanza incriminata e fornito le quantità della stessa. La tesi della contaminazione potrebbe essere stata supportata proprio da questo dettaglio e nei prossimi giorni è attesa la sentenza.
Il giocatore, da quando è sospeso, non può entrare al Centro Bortolotti e si allena da solo in palestra. Frequenti le immagini e i video che vengono postati su Instagram mentre lavora con l'amico e personal trainer Juri Ambrosioni. Dopo il primo grado sono possibili altri due gradi di giudizio, per una faccenda che si teme possa andare decisamente per le lunghe: in caso di condanna, Palomino rischia due anni di sospensione.