Non molla mai

Palomino, l'uomo che risponde sempre presente, anche quando non è al meglio

Instancabile, sempre sul pezzo, mai fuori posto e pronto a dare una mano a tutti: il numero 6 argentino è una certezza della Dea

Palomino, l'uomo che risponde sempre presente, anche quando non è al meglio
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di Fabio Gennari

Delle prime 12 gare ufficiali ne ha giocate 10. Tra campionato e Champions League, se non fosse stato per quell'acciacco muscolare che lo ha costretto a uscire dal campo nella ripresa di Inter-Atalanta, sarebbe stato senza dubbio sempre presente. Perché lui, José Luis Palomino, detto "El Jefe", non è tipo da tirarsi indietro: va in campo, lascia tutto quello che ha in corpo e poi si riposa, pronto per una nuova battaglia sul campo insieme a quei compagni che ormai sanno di poter contare su di lui a occhi chiusi.

Il tucumano, 31 anni, è il classico giocatore che ogni allenatore si porterebbe anche in guerra. Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento sbagliato e sempre tanta quantità che anche nei momenti difficili (che ci sono stati) gli ha permesso di metter fuori la testa e rispondere presente. Prima di Atalanta-Valencia 4-1, a febbraio 2020, la Dea giocò a Bergamo con la Roma e quella gara è lo specchio del vecchio Palomino: erroraccio su Dzeko che segna lo 0-1, gol del pareggio da rapace d'area che regala lo sprint trasformato in vittoria da Pasalic.

Il Palomino di oggi è un giocatore strepitoso. Attento, vigoroso, pulito nella giocata e costantemente in fiducia. Sentire Old Trafford che al 95' di Manchester United-Atalanta esulta come non mai per un mancato controllo del numero 6 nerazzurro è poesia per gli occhi di chi guarda la Dea senza soluzione di continuità e trova sempre il "Gringo" pronto a dare battaglia. Presente quando serve, mai esagerato ma costantemente sul pezzo.

Eppure, questa è una notizia che vi dobbiamo dare, si stanca anche lui. Anzi, ogni tanto è addirittura acciaccato. Però scende sempre in campo. Sarà per quelle gambe ad archetto che non si vedevano dai tempi di Zambrotta, oppure per la corsa dinoccolata che magari non ruba l'occhio agli esteti ma risulta molto efficace nell'economia di una partita. In questo momento, più della diffida che al prossimo giallo gli costerà la squalifica, la preoccupazione della Dea è che Palomino molli sul piano fisico. In attesa dei rinforzi, la certezza ha il volto del sudamericano pescato da Sartori in Bulgaria.

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