Panchina d'Oro Speciale a Gasperini: «Premio per tutti, Bergamo straordinaria»
Il premio è andato a Simone Inzaghi (Inter), ma il mister dei bergamaschi ne ha ricevuto uno interamente dedicato al trionfo di Dublino

di Fabio Gennari
«Quando fai un risultato così, non può essere solo il lavoro dell'allenatore, ci sono dietro tutti: società, staff, giocatori. Ogni componente. Ma, soprattutto, c'è una città: aver vinto in Europa, per Bergamo, è stato qualcosa di straordinario. Mi viene in mente la gioia, la festa con tutta la città che abbiamo fatto in quell'occasione. È stato un percorso fantastico, che mai ci saremmo aspettati. Ce lo siamo creati partita dopo partita».
La giornata di premi che ha visto ieri (24 marzo) protagonista Gasperini è passata da Roma e poi Firenze, per la precisione a Coverciano, dove i colleghi gli hanno assegnato la Panchina d'Oro Speciale per la vittoria in Europa League.
Il mister degli orobici ha ringraziato tutti, parlando anche dei momenti duri che vive un tecnico, riferendosi a Thiago Motta («Penso a tutti gli allenatori, soprattutto a quelli un po' in difficoltà. Quando succede, spesso c'è una gogna mediatica sul personale. Questo non mi piace. Un pensiero va anche a loro, mi riferisco nello specifico a Thiago Motta in questo momento») e poi, di fronte ai giornalisti, ha parlato del futuro. Personale e di squadra.
«Trasferirsi da un'altra parte? No no no, io sto molto bene dove sono. Come in tutte le cose c'è un inizio e una fine, quando ci sarà la fine non si sa. Noi oggi viviamo di presente, ci sono nove partite molto difficili per tutte quante la squadre. Una statua per me? Direi di aspettare e io mi metto volentieri in coda perché di solito le statue si fanno ai posteri (ride, ndr). Contro la Fiorentina ci aspetta una gara difficile. Kean spaventa? No, direi che non ci si spaventa mai, ma c'è sempre grande rispetto. Sta facendo cose straordinarie, come del resto Retegui: cercheremo di recuperarlo per domenica». Il solito Gasp, senza troppi peli sulla lingua.