L'editoriale di Xavier Jacobelli

Pari che vale una vittoria. Così la Dea ha frenato la Super Inter

Pari che vale una vittoria. Così la Dea ha frenato la Super Inter
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di Xavier Jacobelli

Per comprendere il valore assoluto del pareggio atalantino con l’Inter bisogna citare l’elenco degli indisponibili con cui Gasperini ha dovuto fare i conti: Gosens, Hateboer, Ilicic, Maehle, Malinovskyi, Toloi, Zapata, aggiungendo il neoacquisto Boga, impegnato in Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio. Si capisce perché, ancora una volta l’allenatore della Dea abbia dato un saggio della sua straordinaria bravura, imbrigliando tatticamente con il modulo a quattro il primo attacco della Serie A e frenando la corsa della capolista che a Bergamo si è presentata forte delle otto vittorie consecutive in campionato e della Supercoppa di Lega, conquistata mercoledì scorso a San Siro ai danni della Juve, beffata al minuto 120.

L’Inter ha confermato per intero tutto il suo valore e tutti i meriti che le hanno permesso di essere la capolista del torneo. È vero, qualora battesse lo Spezia, il Milan potrebbe sorpassarla, ma non bisogna dimenticare che i nerazzurri di Milano devono recuperare una partita, così come i nerazzurri di Bergamo. La partita dello scudetto è più che mai aperta e anche la Dea giocherà la sua parte: l’ha ribadito nella circostanza più difficile e più impegnativa con Musso e Pezzella superstar; Muriel ammirevole nella gara a tutto campo che ha disputato e tutti gli altri su livelli di assoluto apprezzamento.

Il campionato entra nel vivo e, dopo la Lazio, la prima sosta dell’anno sarà più che mai provvidenziale in chiave recuperi. Ma gli applausi del Gewiss e lo stesso tweet di congratulazioni del Napoli che ha sportivamente sottolineato la bellezza della partita, la dicono lunga sul valore di una Dea degna più che mai di questa sua Età dell’Oro.

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