Il personaggio

Pasalic ora è davvero Super Mario: con quelli al Venezia siamo a 8 gol e 8 assist

A inizio stagione non parte praticamente mai titolare. Poi, per fortuna, arrivano le partite e il ragazzo risponde presente...

Pasalic ora è davvero Super Mario: con quelli al Venezia siamo a 8 gol e 8 assist
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di Fabio Gennari

Non è un giocatore da copertina, non lo trovi mai sui social da protagonista e pure i gossip su di lui sono praticamente inesistenti. Eppure Mario Pasalic, classe 1995 croato che con Gasperini ha messo radici a Bergamo, è il centrocampista di Serie A più prolifico di tutti. A oggi, lo score del numero 88 della Dea recita 7 gol e 7 assist in 15 presenze. È entrato in 14 reti segnate dalla Dea in campionato (32 in totale), con lo score che sale a 8 gol e 8 assist considerando pure la Champions (5 presenze).

Gasperini lo ha sempre mandato in campo (20 presenze in 20 gare ufficiali) e la risposta del ragazzo è stata finora clamorosa. A inizio stagione, con de Roon squalificato, Pasalic si è mosso da centrocampista puro e non ha reso come sappiamo. Ma la sua forza, mentale prima ancora che calcistica, è che non si abbatte mai e trova sempre il modo per rendersi protagonista. Il fatto che ci riesca con una simile continuità rende tutto ancora più incredibile.

Nella rosa della Dea ci sono 16-17 giocatori che possono ruotarsi nei ruoli. Lui sembra sempre che debba essere una delle alternative e invece alla fine si prende la scena. Con Pessina al top magari sono state più le volte che è entrato dalla panchina, ma nessuno si è accorto della differenza: gli inserimenti offensivi, il sostegno ai compagni e la capacità di calarsi nella battaglia se la partita lo richiede sono doti che ha allenato, allena e continuerà ad allenare.

Il suo futuro è a Bergamo, l'età lo mette nella condizione di essere uno dei pilastri della Dea che verrà e in tutte le situazioni che richiederanno polmoni, "garra" e piede delicato l'Atalanta saprà di poter contare su un ragazzo che da nomade del calcio ha finalmente trovato, all'ombra di Città Alta, la sua consacrazione. Gli applausi dello stadio, il pallone della tripletta (sue le ultime due in A della Dea, la penultima contro il Brescia nel 6-2 di due stagioni fa) e un carico di autostima enorme sono dettagli di un momento che Super Mario vive davvero da protagonista.

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