L’avversario è in grande difficoltà, i numeri che lo contraddistinguono sono pesanti, ma guai a sottovalutare il match in programma stasera (6 dicembre, ore 20.45) al Bentegodi.
Il Verona di Zanetti è ultimo a 6 punti, al pari della Fiorentina, e ha serissimi problemi in attacco: appena 8 i gol segnati in 13 partite, nonostante elementi offensivi dotati di caratteristiche interessanti (Orban, Mosquera, Giovane). Al momento, però, questi giocatori non stanno trasformando le aspettative in numeri e la salvezza appare sempre più complicata. Se lotti per non retrocedere, avere un portiere che para e una punta che segna sono il minimo indispensabile.
A tal proposito, anche la difesa degli scaligeri è fragile e con 20 gol subiti (gli stessi dell’Udinese e del Genoa, che però stanno più in alto in graduatoria) la differenza reti arriva a -12: nessuno, in campionato, ha un parziale peggiore.
È evidente che, se il saldo è negativo e sei a zero vittorie dopo 13 partite, l’impresa di restare in A diventa titanica. Mai, nella storia del campionato, una squadra è riuscita a salvarsi senza nessun successo in una porzione di stagione così lunga. Servirebbe una grandissima impresa.
Le ultime due sconfitte del Verona contro Genoa e Parma, entrambe per 2-1, sono indicative. Se anche negli scontri diretti cadi significa che il gruppo non riesce a reagire nelle situazioni in cui i punti in palio valgono doppio. Allo stesso tempo, la Dea deve fare grande attenzione, perché un grande risultato contro una compagine da Champions come l’Atalanta potrebbe dare un booster d’autostima fondamentale alla squadra gialloblù: Palladino e i suoi ragazzi dovranno essere bravi a disinnescare ogni velleità avversaria.