Pensieri sparsi sul Capodanno a firma di chi vi racconta la Dea

Pensieri sparsi sul Capodanno a firma di chi vi racconta la Dea
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È stato un anno incredibile, il 2016. Abbiamo vissuto cose diverse, spesso eccessive e sempre molto sentite. Allo stadio, in casa ma anche in trasferta, non ci si è quasi mai annoiati perché l’Atalanta è fatta di emozioni. Chi vi racconta la Dea ogni giorno come me, non può farlo senza passione. Sarebbe come mangiare un piatto di bietole bollite e spergiurare che sono squisite: non è possibile, chi lo sostiene non dice la verità. Oppure non ha mai provato i casoncelli, la polenta con il brasato o semplicemente il tiramisù della zia Luci.

Mentre mi godo qualche giorno di relax con mia moglie Sara (santa donna) e la mia piccola Federica di fronte al mare della Liguria mi sono chiesto: che cosa scrivo per il 31 di dicembre? Cosa posso raccontare di sensato nei giorni in cui, tra zampone, lenticchie e cenoni tutti i tifosi vorrebbero solo sentire notizie di mercato? Avevo preannunciato al direttore che mi sarei occupato di un pagellone. Però ci ho ripensato. Troppo speciale questa chiusura di anno per risolvere la questione con quattro voti e un po’ di fuffa. Non ve lo meritate. E allora condivido con tutti voi alcuni buoni propositi, alcuni sogni e alcune grandi curiosità che ho per l’anno nuovo pensando all’Atalanta.

 

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Fino a quando durerà tutto questo? È una domanda che mi faccio da qualche tempo, più ci penso più la risposta che mi do è quasi spaventosa, perché non siamo abituati: potrebbe davvero durare fino alla fine. Ho visto dal vivo 16 partite su 18 dell’Atalanta del girone di andata (capite perché scrivo di mia moglie santa donna?) e quello che mi colpisce davvero è la crescita esponenziale di una squadra che è sempre più vera. Forte, coesa, sbarazzina e vorace. Non credo al mercato che fiacca, non credo a ragazzi che frenano, non credo nemmeno a chi pensa che «tanto al Percassi non interessa andare in Europa». Credo in quello che vedo ed è bellissimo. Mi dicono che il presidente sia entusiasta, la società sta vedendo compiersi il progetto “Made in Zingonia”. Ragazzi plasmati nel vivaio, gente che sulle figurine delle ultime stagioni stava in Lega Pro (o nemmeno in quella) che oggi vale vagonate di soldi. In campo ci sono giovani che stanno scrivendo la storia con le loro mani, le semplici mani di chi sente il profumo dell’erba di Zingonia fin da piccino. Dopo ogni partita, insieme all’amico Giacomo Mayer (a proposito, auguri giovanotto!) capita di chiedersi candidamente: «Chissà come va la prossima». Capite perché penso che tutto questo possa durare a lungo? Per sognare in grande, forse, il gruppo ha qualche limite, ma non ho la minima presunzione di sapere cosa bisogna fare per migliorare. Lascio fare agli altri.

Gasperini, lo scouting e il lavoro dei Percassi. Più guardo l’Atalanta e più mi rendo conto che in panchina c’è un insegnante di calcio nel senso più vero del termine. Chi mi segue su Facebook può testimoniare che da luglio, dopo qualche allenamento, vado dicendo che Gasperini è incredibile. Il suo lavoro sta pagando, abbiamo passato tutti un periodo complicato dove sembrava un alieno calato da un pianeta diverso, però chi ha avuto l’onestà intellettuale di aspettare a giudicarlo in modo netto, adesso può dire di aver avuto ragione. Gian Piero Gasperini è un tipo molto diretto, ma in questi mesi è capitato spesso di confrontarsi con lui e non ho mai avuto problemi. Nel momento più difficile ha tirato fuori dal suo cilindro tre, quattro scelte decisive per la storia recente della Dea e tutti sapete bene di chi parlo. I giovani, i giocatori più importanti sono lì da vedere. E non li hanno recapitati con un pacco, evidentemente andavano solo allenati e aspettati. La fortuna di Gasp è quella di avere un presidente come Percassi che, con il figlio Luca, lo ha sempre sostenuto. Pubblicamente e nel privato dello spogliatoio. Un’altra grande fortuna del Gasp è quella di avere una società che ha una rete di scouting da spellarsi le mani: dei gioielli di oggi quanti sono calati dal cielo e quanti invece sono stati scoperti, visti, valutati e poi proposti in prima squadra? Di loro non sapete nemmeno tutti i nomi ma sono preziosissimi.

 

15 -05-16 CAMPIONATO SERIE A TIM 2016-17 ATALANTA PRESENTAZIONE ALLENATORE GIAN PIERO GASPERINI

 

Passa tutto dallo stadio, solo i milioni non servono. Più dei tanti milioni in arrivo dal mercato, sono fermamente convinto che conti il discorso stadio. Ci si aspettava il bando in autunno, poi a fine anno e ora a inizio anno. Non lo so perché la cosa si stia prolungando tanto, immagino che legalmente e proceduralmente parlando ci siano questioni da sbrogliare, ma non ho dubbi: lo stadio Comunale di Bergamo deve comprarlo Percassi e con il progetto che ha pronto ormai da mesi ci sarà finalmente una svolta storica nelle ambizioni e nel futuro della Dea. Con lo stadio di proprietà, nel giro di pochi anni Bergamo avrà una sua piccola “Bombonera” e allora sì che si potrà alzare l’asticella. Senza, i 60-70-80 milioni potenzialmente in arrivo dal mercato non saranno così utili e importanti per scavallare i 110 anni di storia della Dea e tornare a vivere il sogno europeo. Qui c’è una città in fermento, la tifoseria non vede l’ora di tornare a viaggiare e sinceramente Bergamo, l’Atalanta e la sua gente si meritano di godere un po’ delle gesta della propria squadra.

Qualche richiesta per lettori e tifosi. Prima di lasciarvi ai preparativi per il Capodanno, vi faccio qualche richiesta personale e spero non me ne vogliano in redazione. Prima di tutto non smettete mai di sognare: in questi mesi ho rivissuto allo stadio emozioni fortissime (pure in piedi sul seggiolino, non ce la faccio a restare calmo), ci sono stati tifosi che hanno pure "pagato" con un infarto (tanti auguri Tito!!) e altri che semplicemente non credevano ai loro occhi. È bello vedere tutto questo entusiasmo, è stupendo lo stadio che trascina, ma vi chiedo equilibrio: è odioso vedere gente che sale e scende dal carro dei vincitori in base ai risultati. Succederà di perdere, ci mancherebbe, ma questi ragazzi meritano tantissima fiducia. Nel prossimo mese ne sentirete di tutti i colori sul mercato, e come sempre noi di BergamoPost cercheremo di scrivere al meglio, verificando tutto e senza sparare nomi a caso. Non siamo e non sono infallibile: leggete tutto e fatevi la vostra idea, ma non dimenticate mai che il mercato si fa nelle segrete stanze mentre le partite le vediamo tutti. Almeno fino a fine sessione, possiamo giudicare soltanto quello che succede nel rettangolo verde e non quattro cifre sparate senza logica.

 

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Ultimissima cosa, poi potete cucinare lo zampone. Il 2016, per me e per noi di BergamoPost, è stato duro e impegnativo. Al lavoro quotidiano sulla versione web si è aggiunto quello per il settimanale cartaceo. Spero che le cose vadano sempre meglio, per quanto mi riguarda cercherò di raccontarvi la Dea al massimo delle mie possibilità ma per crescere davvero nel 2017 ho bisogno di tutti voi. Non sono uno di quei soloni che pensa di essere intoccabile solo perché gli affidano pagine da scrivere: ogni critica, ogni segnalazione, ogni vostra opinione può aiutarmi e aiutarci a migliorare. Perché raccontarvi bene l’Atalanta, adesso che tutto è splendido, sarà ancora più importante. Buon anno a tutti.

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