Per il bel gioco ci sarà tempo, intanto l'Atalanta vince e convince: salutate la capolista
Una tripletta di Koopmeiners (con due rigori netti) stende i granata e porta la Dea in vetta al pari della Roma. Una serata magica, con anche il saluto a Ilicic
di Fabio Gennari
Signore e signori, salutate la capolista. L’Atalanta di Gasperini dà continuità al suo splendido inizio di campionato e, a Bergamo contro il Torino, vince con un 3-1 molto più netto e meritato di quanto non dica il risultato. Al triplice fischio del direttore di gara Di Bello, il pubblico nerazzurro si esalta: 10 punti in quattro partite, squadra imbattuta e Roma appaiata in testa alla classifica.
Dicevamo di quanto questa vittoria sia stata meritata: la conta delle occasioni è nettamente a favore dei padroni di casa, il Torino con Linetty (traversa) e Vlasic (gol) ha messo un po’ fuori la testa nella ripresa, ma la tripletta di Koopmeiners, la traversa di Toloi e il palo di Demiral (oltre a un altro paio di ottime occasioni) sono la spiegazione migliore per una gara che proietta la squadra nerazzurra in vetta alla Serie A.
Tra i titolari, a sorpresa Gasperini sceglie Soppy e Zappacosta (esordio stagionale) sulle fasce, con Zapata al centro dell’attacco e la coppia Ederson-Pasalic alle sue spalle. Dall’altra parte, senza Radonjic (in panchina), in attacco giocano Vlasic e Lukic alle spalle di Sanabria. Insomma, due moduli speculari (3-4-2-1) che mandano in campo le squadre con buon piglio fin dalle prime battute. Prima però, alle 20.30, un momento emozionante: il grande abbraccio di tutto lo stadio a Josip Ilicic, entrato in campo per un saluto finale al pubblico nerazzurro ed è stato travolto da un mare d’affetto.
Tornando al campo, in avvio di gara l’Atalanta è attenta dietro e prova a proporsi in avanti. La prima conclusione è di Toloi (8’), che manda sul fondo di un soffio dal limite. I nerazzurri, come già visto nelle prime gare della stagione, non sono la squadra travolgente del passato, eppure il conto delle palle gol (visto che il palo di Vlasic e il gol annullato allo stesso numero 16 granata sono viziati da fuorigioco) è solo e soltanto di marca atalantina. Al 16’ Koopmeiners spara a colpo sicuro con il sinistro ma trova una grande parata di Milinkovic-Savic; al 26’ ancora l’olandese è pronto a girare di testa il cross di Zappacosta, ma non è preciso; al 27’ la doppia occasione di Demiral è addirittura clamorosa: cross di Ederson, destro sul palo da due metri e ribattuta con il mancino imprecisa. Quando il primo tempo sembra destinato all’archivio, l’Atalanta trova l’episodio che spacca l’equilibrio: Soppy punta Aina, che lo stende in area. Di Bello assegna il rigore che Koopmeiners trasforma in sicurezza e manda le squadre al riposo sull’1-0.
La ripresa, con Zortea al posto di Zappacosta, inizia come meglio non si potrebbe. Al 47’ appoggio di Soppy per Koopmeiners al limite, la stoccata del numero 7 nerazzurro è ancora una volta vincente e il raddoppio mette in discesa la sfida. Il Torino non ci sta, al 55’ Vlasic si incunea bene e serve a Seck un pallone che viene però calciato malamente in Curva Morosini. Poco più tardi (66’), ci prova Toloi a chiudere i giochi, ma su angolo di Koopmeiners colpisce una una clamorosa traversa.
Gli ospiti sono comunque vivi: al 75’ Linetty scaraventa sulla traversa un sinistro dal limite molto insidioso, due minuti più tardi arriva invece il 2-1 firmato da Vlasic su cross di Pellegri. Quando sembrava che il finale di gara potesse diventare complicato, ecco che Lookman viene abbattuto da Lazaro dopo un’incursione in area. Di Bello fischia il secondo, nettissimo rigore di giornata che ancora Koopmeiners, firmando così la personale tripletta.
Nel finale non succede più nulla, i tre minuti di recupero sono una festa di tutto lo stadio per un’Atalanta che vince e convince pur non giocando ancora quel calcio spettacolare che l’ha fatta conoscere in tutta Europa. Questa squadra è nuova, diversa e probabilmente ancora in una fase di assestamento e di studio, ma nasconde ampi margini di miglioramento. I nuovi si devono inserire e la condizione va ancora migliorata.
Nel frattempo la classifica è spettacolare e c’è il “fattore Bergamo” che sta piano piano diventando sempre più evidente. Contro il Torino, la squadra ha giocato in una bolgia lunga 95’ minuti. A fine partita i tifosi hanno intonato «salutate la capolista» e «vinceremo il tricolor». Sono momenti di festa che aiutano a vivere tutto con ancora più gioia. Ora però, con Monza e Cremonese in rapida successione, sarà importante non perdere la concentrazione, continuando a volare sulle ali dall’entusiasmo di un popolo che ci crede.