Rendimento negativo

Per il futuro, al netto del mercato, bisogna tornare a far valere il fattore campo

Con solo il 21,1% di partite vinte in casa in Serie A, il rendimento interno dei nerazzurri è stato assolutamente deludente

Per il futuro, al netto del mercato, bisogna tornare a far valere il fattore campo
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di Fabio Gennari

I numeri, come sempre, non mentono. In 19 partite, sono solo quattro le vittorie casalinghe dell'Atalanta in Serie A: soltanto in due occasioni (campionato 1977/78, 2 vittorie in 15 partite, e 1968/69 con 3 vittorie in 15 partite e retrocessione in serie B) l’Atalanta ha vinto di meno tra le mura amiche. Si tratta di un ruolino di marcia francamente incomprensibile, la percentuale di successi è stata del 21,1 per cento (la stessa del 2014/15) per una formazione che con Gasperini, invece, nel recente passato aveva completamente cambiato marcia.

Il fattore campo deve tornare a essere decisivo, soprattutto ora che lo stadio è nuovamente pieno e con la campagna abbonamento 2022/23 che l'Atalanta dovrebbe annunciare nel giro di poche settimane. Luca Percassi, amministratore delegato della Dea, ha detto chiaramente che bisogna ripartire dal pubblico e si tratta di un segnale importante circa la stagione che verrà.

Sul piano tecnico, starà a Gasperini trovare invece la soluzione per riuscire ad avere di nuovo un rendimento interno di alto livello, soprattutto in considerazione del fatto che ci sono state tante partite perse (o comunque non vinte) che si sono sviluppate allo stesso modo. L'Atalanta in casa ha bisogno di tornare a essere molto più pericolosa di quanto non sia stata in questa stagione, anche e soprattutto perché se si prende gol al primo tiro poi ribaltare le partite diventa complicatissimo.

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