Perché ci sono molte difficoltà ad abbonarsi con LisTicket

Perché ci sono molte difficoltà ad abbonarsi con LisTicket
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La corsa all’abbonamento all’Atalanta ha fatto registrare, nei giorni scorsi, una notevole impennata. Fin dall’apertura della fase di vendita libera, tantissimi tifosi si sono messi in coda all’Atalanta Store di via Tiraboschi, ma l’unico terminale aperto e soprattutto la scarsa conoscenza delle alternative ha creato parecchi disagi. La società, sul proprio sito ufficiale, ha specificato fin dalla presentazione della campagna tesseramenti che ci sono diversi canali per l’acquisto ma evidentemente l’informazione (seppur molto chiara sul sito atalanta.it) non è arrivata a tanti tifosi. I canali aperti sono i punti speciali Atalanta, il call center, il sito internet LisTicket e la rete di punti vendita del circuito LisTicket presenti sul territorio. Per cercare quello più vicino a casa è necessario fare una verifica sul web, ma viste le continue segnalazioni di problemi abbiamo provato ad approfondire la questione contattando alcune ricevitorie della provincia e non solo. Il quadro della situazione ora è più chiaro e pare proprio che molti dei problemi segnalati siano riconducibili ad un concetto semplice: i punti vendita LisTicket non hanno nessuna convenienza ad emettere gli abbonamenti. Se un tifoso paga con il bancomat vanno addirittura in perdita e questo accade perché ogni biglietto o abbonamento prevede solo 50 centesimi di introito versato da chi controlla tutta la rete.

 

 

Come funziona la rete LisTicket. La gran parte delle biglietterie di sport della Serie A è in mano al gruppo Ticketone, cui anche LisTicket è affiliata. Ci sono due tipologie di punti vendita abilitati: quelli “semplici” e quelli “plus”. I punti vendita normali sono negozi, tabaccherie o attività commerciali che hanno il servizio di vendita del Lotto e dei valori bollati. Nel caso in cui ci sia una buona rete di vendita, è possibile ricevere un secondo apparato e dunque essere abilitati alla vendita dei biglietti degli eventi sportivi. Dalle informazioni che abbiamo raccolto, non sempre questo secondo apparato rappresenta una grande fortuna visto che per ogni biglietto o abbonamento l’incasso del punto vendita è di appena 50 centesimi. LisTicket ha la stessa modalità di vendita per tutti i punti abilitati, quindi nello stesso momento in cui viene aperto il canale, i biglietti e gli abbonamenti sono a disposizione senza distinzioni. Il dubbio che tanti punti LisTicket dicessero che la vendita era bloccata solo per non perdere tempo con i tifosi in coda è, dunque, confermata: ad una ricevitoria conviene molto di più impiegare tempo e risorse per chi vuole giocare al Lotto piuttosto che per chi vuole staccare un biglietto. Un punto vendita “Plus” di LisTicket ha il vantaggio di avere la mappa con i posti e quindi è chiaro che solo in determinati punti vendita ci sia la concreta possibilità di scegliere dove ci si vuole posizionare: che sia per un “family” in tribuna o per la voglia di mettersi in una specifica posizione, non dappertutto questa scelta è aperta.

I costi di gestione: LisTicket paga troppo poco. Un punto vendita che mette l’apparato per il Lotto e gli altri servizi collegati, ha un costo di circa 1.200 euro per ogni “macchinetta”. Questo costo viene ampiamente ammortizzato nel tempo con l’emissione delle giocate e di tutti gli altri servizi che convengono di gran lunga di più rispetto al tempo che ci si impiega per l’emissione di un biglietto. Per un punto vendita “plus”, che può anche essere un’attività commerciale come un negozio di dischi o di musica che normalmente non ha la macchinetta per il Lotto, il costo di affiliazione è di 340 euro all’anno. Come detto, per ogni biglietto o abbonamento il negoziante incassa 50 centesimi (solo la Juventus paga di più, ma i soldi in aggiunta vengono chiesti al tifoso che compra) e, nel caso in cui il cliente decidesse di pagare con il bancomat, i conti non tornerebbero più per il rivenditore: per ogni transazione, l’operazione costa lo 0,6 per cento del totale e, ipotizzando un abbonamento di Curva da 180 euro, i soli costi sono di 1,08 euro. Il saldo (0,50 di guadagno meno 1,08 di spesa) è negativo.

 

 

I plafond e la carta che manca. Ogni punto vendita LisTicket ha un plafond settimanale di acquisto per cui ci sono delle fidejussioni a garanzia. Un punto vendita “plus” può avere, ad esempio, un plafond settimanale di 60mila euro e fino a quella cifra può vendere biglietti e abbonamenti: raggiunto il massimo, se non si procede al bonifico immediato a LisTicket, è necessario attendere fino alla settimana successiva. Nel caso di una normale ricevitoria, il discorso è identico ma con plafond per i biglietti nettamente più bassi.
Un altro punto critico riguarda la carta bianca per i biglietti. Ogni tagliando viene stampato su matrici “vuote” di un certo tipo, anche per gli abbonamenti che vengono caricati in digitale sulla DeaCard è necessario ricevere il segnaposto cartaceo da mostrare agli ingressi ma, a quanto pare, non è un problema bloccante. In teoria, è possibile caricare l’abbonamento su DeaCard e poi recuperare (attraverso il numero di tessera del tifoso) il segnaposto da casa e stamparlo in autonomia: strada tortuosa ma non impossibile. Sempre per quanto riguarda l’opzione web, l’acquisto dell’abbonamento è possibile ma ci sono costi di gestione molto alti.

Sistema top e monopolio, ma la rete va migliorata. Tra LisTicket e Ticketone la copertura della Serie A è molto alta (poche squadre sono fuori dalla rete), il sistema informatico di vendita dei biglietti viene ritenuto dagli addetti ai lavori il migliore rispetto alla concorrenza anche se la versione online ha qualche buco e costa molto. Con questo scenario è chiaro che l’Atalanta si sia affidata ad un partner come LisTicket, che a livello italiano è praticamente leader di mercato ma che, entrando nel dettaglio, ha qualche problema di troppo con i punti vendita finali. Ci sono tanti dettagli che si possono migliorare (la disponibilità di carta dei biglietti è visibile anche al centro di controllo LisTicket ma il riordino e la spedizione richiedono tre giorni: in certi periodi decisamente troppi) ma il nocciolo vero della questione riguarda la convenienza per il punto vendita: biglietti e abbonamenti si possono fare in tutti i negozi LisTicket (normali e “plus”) d’Italia, ma se ai venditori della rete non conviene dare questo servizio perché i costi sono maggiori dei guadagni è chiaro che gli intoppi continueranno. Anche e soprattutto pensando agli stadi del futuro con i posti completamente numerati.

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