Pescara, esame di maturità (e qualcuno avrà una chance)

Dopo la splendida vittoria ottenuta contro l’Inter, l’Atalanta è attesa dalla classica prova del nove. Anzi, forse è giusto alzare al massimo la tensione e parlare senza mezze misure: siamo alla decima giornata, la Dea in Abruzzo ha un’occasione enorme per cambiare definitivamente marcia e provare davvero a sognare. Non sarà facile, nessuno ha la presunzione di andare a Pescara e giocare sul velluto, ma qui bisogna levarsi di dosso le paure da provinciale e iniziare a guardare in faccia la realtà. Il calcio non è una scienza esatta ma qualche riferimento bisogna pur sempre averlo. E se vinci le partite come successo con Inter e Napoli, se pareggi giocando alla grande come a Firenze, non puoi aver paura di andare allo stadio Adriatico e giocare a viso aperto contro chi non ha ancora vinto una partita in questo campionato. È consapevolezza, non arroganza. È necessario crederci e provare a vincere. Poi vada come vada.

Impegno alla portata, Atalanta favorita. Il Pescara è in grandissima difficoltà, la squadra di Oddo sarà pure bella da vedere ma in campionato ha fatto solo 4 pareggi in 9 partite contro Napoli, Torino e Sampdoria in casa e Genoa in trasferta. Alcuni risultati sono di prestigio, ma senza i 3 punti assegnati a tavolino per il pasticcio del Sassuolo con il tesseramento di Ragusa, oggi gli abruzzesi sarebbero penultimi, da soli a quota 4 con ben 9 lunghezze di ritardo rispetto alla squadra di Gasperini. L’Atalanta arriva da 10 punti conquistati nelle ultime 4 sfide ma oltre ai risultati sono le prestazioni a mettere gli orobici nella posizione di favoriti. Sul campo di Pescara, Gomez e compagni hanno già giocato e (stra)vinto contro il Crotone nel giorno del possibile esonero di Gasp, oggi lo stesso tecnico di Grugliasco deve concentrarsi soprattutto sulle scelte perché, a parte la sostituzione forzata di Toloi, l’Atalanta può e (forse) deve fare un minimo di turnover. Mai come in questo momento, i nerazzurri hanno bisogno di dare fiducia a un paio di elementi che potranno essere molto utili in futuro e l’occasione è quella giusta.

E se fosse la gara di Paloschi? Uno dei giocatori che potrebbero entrare nelle rotazioni è certamente Alberto Paloschi. L’attaccante di Cividate attraversa un momento molto complicato, l’ultima sua apparizione da titolare risale all’infausta partita di Cagliari mentre per trovare traccia di lui nel tabellino delle presenze bisogna risalire ad Atalanta-Palermo 0-1 del 21 settembre, quando giocò appena 14 minuti senza lasciare il segno. Petagna sta facendo benissimo e nelle ultime gare il tecnico della Dea ha preferito Pesic (contro il Napoli) e Pinilla (contro l’Inter) per dare il cambio al giovane centravanti, ma la partita di Pescara sembra l’occasione giusta per rivedere Paloschi. Il ragazzo ha bisogno come il pane di un'occasione, se dovesse trovare pure il gol l’Atalanta ci guadagnerebbe e chissà che Gasperini non decida la mossa a sorpresa rilanciando il numero 43.

Cabezas-D’Alessandro a tutta velocità. Oltre al centravanti ex Chievo, anche Cabezas e D’Alessandro scalpitano. Il ragazzo ecuadoriano non ha giocato nemmeno un minuto ufficiale, spesso è andato in panchina ma Gasperini non l’ha ancora utilizzato. Immaginarlo in campo dal primo minuto forse è esagerato ma chissà che non si possa vedere per uno spezzone di gara, soprattutto per testarne sul campo le potenzialità. Il Pescara non potrà aspettare e poi ripartire e quindi qualche spazio in difesa lo concederà. Il ragionamento è simile anche per D’Alessandro: il numero 7 romano è rimasto tagliato fuori dal 3-4-3 con Kurtic finto esterno e dopo un precampionato in cui sembrava tra i più considerati, è scivolato indietro nelle gerarchie. Gasperini, quando lo ha inserito, ha tolto spesso Gomez, segno di come in questo momento lo consideri solo un’alternativa di corsa al talentuoso numero 10 italo argentino. A Pescara, entrambi i giocatori potrebbero rilanciarsi agli occhi del mister e del pubblico orobico.