Pinilla tra acciacchi e cartellini Monachello vale l'azzardo?

Pinilla tra acciacchi e cartellini Monachello vale l'azzardo?
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Il tecnico dell’Atalanta Edy Reja balla sulle punte. In attesa di capire se il nuovo 4-2-3-1 proposto per una parte di gara contro la Lazio e il Bologna possa rappresentare una valida alternativa al collaudato 4-3-3, il ruolo di centravanti dell’Atalanta è al centro di parecchie discussioni tra i tifosi. Il titolare è Mauricio Pinilla, e su questo ci sono pochi dubbi. Ciò che però autorizza e spinge a valutare scenari diversi è l’effettiva disponibilità di Pinilla per tutte le gare di campionato. Per la sua sostituzione, ci sono due correnti di pensiero: puntare sull’usato sicuro German Denis o dare spazio in modo continuativo a Gaetano Monachello?

 

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Pinilla in bilico, tra infortuni e cartellini. Partiamo dalla certezza: l’attaccante cileno Mauricio Pinilla è sicuramente il primo riferimento certo per il reparto avanzato. Classe 1984, in carriera il giocatore ha sempre avuto qualche problema di continuità nonostante sia dotato di grande forza fisica, ottima tecnica, senso tattico e quel briciolo di follia che gli permette di segnare gol incredibili. Proprio per le sue caratteristiche, Pinilla va gestito e nel medio periodo è normale considerare un suo utilizzo ragionato per dribblare sovraccarichi fisici e squalifiche. Il cartellino rimediato nel finale della sfortunata gara di Bologna lo ha portato in diffida, alla prossima ammonizione (quinta sanzione) arriverà dunque la squalifica e servirà qualcuno che prenda il suo posto. Peccato, perché con lui in campo l’Atalanta riesce a manovrare molto meglio: le sue sponde sono preziose per i compagni che si inseriscono, come Moralez e Gomez. E soprattutto anche in mezzo a due difensori centrali forti la sua stazza fisica gli permette di non andare mai in difficoltà.

 

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Denis il primo cambio di Pinilla. Nelle gerarchie di Reja, l’alternativa principale a Pinilla è German Denis. Più vecchio di tre anni rispetto al compagno di reparto (lui è del 1981), il numero 19 è attualmente al vertice della classifica dei marcatori stranieri di tutti i tempi dell’Atalanta: 53 gol, insieme a Rasmussen. Dunque la vetta solitaria in questa speciale graduatoria è ad un passo. Nelle ultime stagioni, Denis è sempre stato al vertice della classifica marcatori nerazzurra (spesso anche in doppia cifra) ma nonostante una preparazione estiva senza intoppi le apparizioni di questa stagione non hanno mai convinto. Nelle 12 gare fin qui disputate il centravanti argentino ha segnato un gol in 308’ minuti (compresa la Coppa Italia) e anche se la marcatura è risultata decisiva per il risultato contro la Sampdoria (2-1 il finale), più di una volta sono sorti dubbi sull’effettiva possibilità di Denis di essere ancora determinante per la squadra. Partito titolare contro Inter, Verona, Fiorentina e Bologna il numero 19 è sempre stato sostituito da Reja, mentre dalla panchina è stato utilizzato solo contro la Samp, quando Pinilla si è fatto male.

 

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Gaetano Monachello, il nuovo che avanza. Dietro ai due esperti centravanti, scalpita Gaetano Monachello. Il centravanti agrigentino classe 1994 è alla sua prima esperienza in Serie A, non ha ancora fatto gol e finora è stato mandato in campo due volte per un totale di 48 minuti. Durante gli allenamenti si dà da fare, ovviamente non è ancora pronto per essere il titolare ma ci sono alcuni dettagli che fanno ben sperare e che, soprattutto, suggeriscono un cambio di strategia. Il tecnico dell’Under 21 Gigi Di Biagio lo ha sempre utilizzato, con due gol e un assist in Slovenia il ragazzo ha saputo sfruttare alla grande la sua occasione e le continue convocazioni (al pari di Grassi e Conti) testimoniano come il ct lo tenga in grande considerazione. Il suo percorso in azzurro assomiglia molto a quello di Belotti, il centravanti bergamasco che dall’Albinoleffe passò al Palermo (dove non è mai stato titolare inamovibile in serie A) e che è stato acquistato quest’anno dal Torino. L’Atalanta quest'estate provò a riportarlo all’ombra di Città Alta, ma Zamparini voleva 6 milioni, secondo molti l’operazione andava fatta qualche anno fa quando sarebbe stato necessario crederci un po’ di più. Invece è arrivato Monachello, e ora che la classifica sorride si potrebbe provare a lanciarlo dal primo minuto. Forse è un azzardo, o forse lo è non provarci nemmeno.

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