Si comincia!

Pochi giorni, un grande significato: quello di Clusone non è un ritiro ma voglia di farsi abbracciare

Quella della Dea è una scelta molto precisa: gli allenamenti sulle montagne di casa sono un "must" che piace davvero a tutti

Pochi giorni, un grande significato: quello di Clusone non è un ritiro ma voglia di farsi abbracciare
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di Fabio Gennari

Provate a pensarci bene. Fermatevi un attimo e ragionateci: l'Atalanta in Val Seriana non va in ritiro, ma si concede all'abbraccio della gente. Si apre, quando un ritiro per definizione dovrebbe chiudere. Non cerca refrigerio e riposo, il gruppo ha bisogno di sentire addosso la passione della gente.

Le tre amichevoli cosa potranno dire a Gasperini? Quasi nulla, sul piano tattico e tecnico. Troppo ampio il divario con gli avversari. Troppo importante il lavoro fisico di questa fase per dare chissà quale valore a partite di cui, tra qualche settimana, quasi nessuno si ricorderà.

Il ritiro di Clusone è l'abbraccio dei bambini ai papà, alle mamme o ai nonni e alle nonne che li accompagnano in Tribuna, è il carpentiere o il muratore che torna dal cantiere ancora con i vestiti del lavoro e passa a vedere i ragazzi. Ed è l'avvocato che fa lo stesso, allentando un po' la cravatta. Magari bevendosi una birra. Il ritiro dell'Atalanta sono Mattia, Federica, Luca, Nicola e tutte le altre centinaia di appassionati, di ogni età, che salgono a Clusone non per vedere qualche scatto, pochi schemi e alcuni tiri, ma per incrociare lo sguardo di chi, la domenica, ha l'onore e l'onere di indossare la maglia dell'Atalanta.

Il ritiro della Dea non è un momento di vacanza, è una boccata d'ossigeno per chi ha già dimenticato il 4 giugno e non vede l'ora che arrivi il 20 agosto. Certo, in passato ci sono stati ritiri anche molto divertenti fuori regione e su montagne molto diverse. Oggi è un'altra cosa. L'Atalanta, con Percassi presidente, si ferma un po' a farsi coccolare dalla sua gente, nelle sue strade, sul manto erboso della sua terra.

Inizia il ritiro di Clusone, il campionato è ancora lontano ma la possibilità di vedere, toccare, sentire e anche solo respirare l'Atalanta è qualcosa che a Bergamo piace davvero a tanti. E che in tanti proveranno a fare. Buon lavoro ragazzi.

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