Poco turnover, cambi mirati e gruppo che si allarga: la serata perfetta per Gasperini
Durante la sfida contro il Monza si sono viste diverse facce della stessa partita, con la Dea che è andata via via in crescendo
di Fabio Gennari
Insistere schierando chi ha vinto 6-1 la partita precedente è logico. Cambiare al momento giusto cercando di guardare solo quello che dice il campo e non il rendimento delle altre partite è invece decisivo.
Raccogliere 3 punti meritati con protagonisti che entrano dalla panchina regala certezze che, per il prosieguo della stagione, sono molto, molto importanti. Gian Piero Gasperini, dentro Atalanta-Monza, ha trovato risposte preziose, conferme da applausi e un gruppo che, partita dopo partita, è sempre più forte.
Bellanova per Zappacosta era l'unico cambio "di fatica" davvero prevedibile. Il tecnico di Grugliasco ha tre esterni per due posti e li sta ruotando con precisione chirurgica. Per il resto, riproporre la stessa formazione che ha strapazzato il Verona ha una logica, anche se qualche cambiamento, in certe partite, aiuta a trovare forze che magari i titolarissimi che giocano sempre sentono un po' venir meno. Certo, in questi casi bisogna essere bravi a capire quando serve cambiare. E Gasperini lo ha fatto.
Tutti i giocatori subentrati, anche Cuadrado, che pure si è mangiato un gol, hanno fatto bene. Qualcuno di più, parliamo di Samardzic, Zappacosta e Zaniolo, altri un po' meno, come Kossounou (perché ha giocato poco) e il colombiano appunto (perché non ha inciso). Me questi segnali sono importanti per chi vuol far capire al tecnico che da dieci giocatori di movimento affidabili si arriva a tredici, quattordici o forse anche di più. È qualcosa da rimarcare.
È sempre la serata perfetta, finché si vince. La verità è che abbiamo faticato tantissimo e che poteva anche finire diversamente.