Vittoria in rimonta

Prima all'inferno, poi in paradiso con vista terzo posto: l'Atalanta ribalta la Lazio (3-2)

Errori all'inizio, tanta grinta e alla fine un sorriso che vale 3 punti e un quarto posto blindato dagli assalti di Roma e Napoli

Prima all'inferno, poi in paradiso con vista terzo posto: l'Atalanta ribalta la Lazio (3-2)
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di Fabio Gennari

Prima all’inferno, poi in paradiso con un messaggio molto importante che arriva al calcio italiano: questa Atalanta non finisce mai. Anche se va sotto di due reti, anche se dietro si va sempre in affanno e anche se la serata non sembra quella giusta. Date 90 minuti più recupero a questa squadra e lei divertirà. Il 3-2 maturato al Gewiss Stadium (secondo stagionale con rimonta da 0-2 dopo quello di Ferrara) è figlio di una condizione atletica nettamente superiore agli avversari e di una manovra che alla lunga paga sempre. Ora si va a Udine, ma lo scoglio peggiore di questa settimana era la Lazio. Ed è stato superato.

Tutto confermato rispetto alle previsioni della vigilia nelle scelte di Gasperini. Il tecnico nerazzurro (posizionato in uno sky-box in quanto squalificato, in panchina siede il secondo Gritti) recupera Ilicic e Czyborra, lo sloveno va però in panchina con Malinovskyi in campo dall’inizio al posto dello squalificato Pasalic nel tridente con Gomez e Zapata. L’altro cambio di giornata rispetto alla gara contro il Sassuolo è Toloi per Caldara (Djimsiti e Palomino gli altri due a protezione di Gollini), per il resto giocano gli stessi di domenica con la linea di centrocampo affidata a Hateboer, Freuler, de Roon e Gosens. Nella Lazio nessuna sorpresa rispetto alle scelte obbligate di Inzaghi, sulla fascia c’è Jony mentre in mezzo il ballottaggio lo vince Cataldi che manda in panchina capitan Parolo.

L’avvio di gara, come contro il Sassuolo, è ancora una volta complicato. La differenza è che questa volta davanti c’è la Lazio e i danni sono subito pesanti. Dopo 50” Immobile scarica sul fondo un rimpallo di de Roon che lo libera in area, al 5’ Zapata intercetta un rinvio e dopo lo scambio con Freuler manda sul fondo solo davanti al portiere (fischiato fuorigioco), ma tra il 6’ e l’11’ la Lazio piazza un micidiale uno-due. Prima Palomino esce maldestramente a metà campo prestando il fianco alla profondità di Lazzari, il cross in mezzo del numero 29 nerazzurro è forte ma de Roon interviene e, anziché liberare, svirgola e insacca alle spalle di Gollini.

Poco più tardi la Lazio raddoppia con Milinkovic-Savic, il destro da fuori area è preciso (11’) ma l’azione è viziata da un doppio decisivo errore di Hateboer (in avvio di azione, passaggio sbagliato per Malinovskyi) e Toloi che pasticcia e regala il pallone agli avversari. L’Atalanta è in difficoltà, al 26’ Immobile sfiora il palo dopo aver superato agevolmente Palomino e per vedere la prima azione degna di nota dei padroni di casa bisogna attendere il 37’: scambio a terra Gomez-Freuler, il destro del numero 10 viene respinto da Strakosha e sulla ribattuta Zapata non trova lo specchio da due passi.

Le squadre si battono senza esclusione di colpi, al 28’ Lazzari serve a Immobile un pallone che il numero 17 della Lazio gira sul fondo, al 31’ Malinovskyi da fuori chiama Strakosha alla parata in tuffo mentre al 38’ è la classica azione della Dea con “il quinto a rimorchio” a regalare il 2-1: scarico di Zapata, cross di Hateboer e rete di testa in terzo tempo di Gosens che riapre i giochi. Prima del riposo l’Atalanta sfiora il pari con Gomez (43’, destro a giro fuori di un soffio) e Gosens (45’, sinistro in corsa parato a terra da Strakosha) ma al riposo è 2-1 per la Lazio che merita di essere in vantaggio per quanto si è visto nel primo tempo.

La ripresa inizia con l’Atalanta in costante proiezione offensiva, al 49’ grande occasione per il pareggio costruita da Gomez e chiusa dal destro al volo di Malinovskyi con la palla che finisce in calcio d’angolo per la deviazione fortuita di Acerbi. Sugli sviluppi del calcio dalla bandierina, Zapata difende la palla a centro area e appoggia per Djimsiti che scarica di destro ma non trova la porta da buona posizione. Gli ospiti sono in palese difficoltà atletica, l’Atalanta continua a spingere e al 66’ ci pensa l’ucraino Malinovskyi a pareggiare i conti con un siluro da fuori area che si infila all’incrocio dei pali e fissa il 2-2.

L’ingresso in campo di Ilicic per Malinovskyi regala una soluzione in più nel finale di gara, lo sloveno non sembra stare molto bene, ma al 79’ il suo scambio palla a terra con Muriel viene chiuso in angolo da Bastos e sul tiro dalla bandierina di Gomez è di Palomino la deviazione vincente per il 3-2 della Dea. Nel finale la squadra orobica riesce nell’incredibile impresa di fallire per 3 volte il gol del 4-2 (Gomez fermato in tuffo da Strakosha, Muriel rimpallato e ancora Muriel che pasticcia) ma al 95’esimo il fischio finale di Orsato certifica che questa squadra non finisce mai. E con 54 punti in classifica, 77 gol fatti (eguagliato il record in serie A) e vantaggi immutati su Roma (+6 che vale +7) e Napoli (+12) ora l’obiettivo diventa l’Inter che è avanti appena 4 punti e deve ancora venire a Bergamo.

Atalanta – Lazio 3-2

Reti: 6’ Aut. De Roon (A), 11’ Milinkovic-Savic (L), 38’ Gosens (A), 66’ Malinovskyi (A), 80’ Palomino (A)

Atalanta (3-4-1-2): Gollini, Toloi, Palomino, Djimsiti, Hateboer, de Roon, Freuler, Gosens (69’ Castagne), Gomez, Zapata (69’ Muriel), Malinovskyi (76’ Ilicic). All. Gasperini

Lazio (3-4-1-2): Strakosha, Patric, Acerbi, Radu (76’ Bastos), Lazzari, Milinkovic-Savic, Cataldi (60’ Parolo), Luis Alberto (76’ Anderson), Jony (76’ Lukaku), Immobile, Correa (55’ Caicedo). All. Inzaghi

Arbitro: Orsato di Schio (Meli e Preti; Piccinini; Irrati e Mondin)

Ammoniti: 52’ Toloi (A), 56’ de Roon (A), 72’ Milinkovic-Savic (L), 85’ Patric (L)

 

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