Che succede?

Quattro amichevoli, le parole del Gasp e il futuro prossimo: perché tutta questa tensione?

Nonostante un mese di dicembre di lavoro intenso e dopo il viaggio a Boston, il mister è apparso ancora nervoso. Non una buona notizia...

Quattro amichevoli, le parole del Gasp e il futuro prossimo: perché tutta questa tensione?
Pubblicato:
Aggiornato:

di Fabio Gennari

Il risultato e la prestazione contro l'AZ Alkmaar non sono stati positivi, ma l'Atalanta, pur perdendo 1-0 per una leggerezza di Palomino, ha comunque colpito un palo, sbagliato un rigore e creato diverse situazioni molto favorevoli che non ha saputo trasformare. Succede, è il calcio. Complessivamente, le amichevoli disputate con Eintracht Francoforte, Nizza, Betis Siviglia e AZ Alkmaar hanno però dato segnali importanti: contro formazioni che in Europa sono andate avanti, l'Atalanta ha fatto bene.

Al fischio finale di ieri sera, tuttavia, l'emozionante applauso per la scomparsa di Pelé ha anticipato una conferenza stampa di Gasperini in cui sono state dette tante cose importanti. Ascoltando il mister, guardandolo da vicino e pensando alla situazione della rosa, è stata netta la sensazione di aver di fronte un tecnico che ha davvero una visione diversa da chi pensa all'Europa a fine stagione. Vero che lui vede i calciatori ogni giorno, comprensibile che si cerchi di non fare annunci troppo "alti" rispetto a quelli che possono essere i risultati davvero raggiungibili, ma la parte del pompiere, normalmente, non l'hai mai fatta il Gasp.

Ci sono alcune cose che non tornano. Perché parlare di squadra che oggi non può parlare di Champions o Europa e poco dopo lamentarsi del fatto che si parla dei 3 punti di Lecce e non degli altri 27 conquistati stando per quasi tutte le giornate finora giocate in vetta? Perché sottolineare che la strada che Gasperini vede per l'Atalanta sia quella di lanciare e crescere i giovani e poi, nell'amichevole di ieri sera, mandi in panchina Scalvini, Okoli e Soppy nell'undici iniziale? Come è possibile che il viaggio a Boston non abbia inciso su cose che lo stesso Gasperini ha detto di aver chiare anche prima? Quello dell'Europa è un auspicio del presidente e di tutti i tifosi, vero che a giugno 2022 l'Atalanta ha centrato, con l'ottavo posto, il sesto miglior risultato della sua storia ma dopo un girone di andata da record erano proprio i tifosi i primi a non essere felicissimi del piazzamento.

Sentendo parlare Gasperini, si percepisce una visione diversa del futuro a medio termine. Nel calcio, come nella vita, nulla è eterno e le cose possono anche cambiare, ma per quella che è stata la straordinaria avventura del tecnico di Grugliasco finora a Bergamo la cosa migliore sarebbe quella di vivere i prossimi mesi con la leggerezza di chi ci prova e non con l'ansia di non farcela. Bergamo e è una città entusiasta della sua squadra, nessuno pretende chissà quali risultati e quindi non c'è bisogno di mettersi sulla difensiva.

Capitolo mercato. Da quando il tecnico è arrivato a Bergamo, è sempre stato motivo di malumori e polemiche. Prima della qualificazione alla storica Champions del campionato 2018/19, l'Atalanta uscì dai preliminari di Europa League con Gasperini che aveva definito il mercato «triste». Sappiamo tutti come sono andate le cose, finale di Coppa Italia compresa. Gian Piero Gasperini ha un contratto fino al 30 giugno 2024 con opzione a favore dell'Atalanta per un'ulteriore stagione, i prossimi mesi saranno determinanti per capire cosa accadrà in futuro, ma ciò di cui nessuno ha bisogno, dal gruppo di giocatori fino all'ultimo dei tifosi, è vivere in continua tensione.

Seguici sui nostri canali