Quelli che la vedono a casacon gli stessi riti dello stadio

Quelli che la vedono a casacon gli stessi riti dello stadio
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L’Atalanta tornerà domenica a giocare davanti al pubblico amico. A Bergamo arriva il Cagliari, dopo tre trasferte in sette giorni Denis e compagni lotteranno di nuovo tra la Maresana e Città Alta. Contro Milan, Fiorentina e Verona il settore ospiti è rimasto vuoto: da Empoli in poi, era il 30 novembre, è ormai una costante. Dunque Empoli, Lazio, Genoa, Milan, Fiorentina in coppa e Verona: 6 gare lontano da Bergamo, 6 volte il settore ospiti vuoto.

Ogni tifoso si è organizzato a modo suo, qualcuno a casa da solo e qualcuno al bar per vedere gare buone ed altre meno. C’è un piccolo gruppetto, però, che merita menzione. Perché amicizia e voglia di stare assieme hanno spinto quattro amici a replicare in casa, sul divano, la stessa sinergia che da ormai due anni abbondanti li vede protagonisti in tutti gli stadi d’Italia.

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Lecco e Zanica presenti. Parliamo di Claudia, Alessandro, Cinzia e Marco. Due coppie di amici che, divieti permettendo, sono sempre stati con i loro striscioni al seguito: “Lecco Presente” e “Zanica Presente” compaiono in ogni fotografia del settore ospiti in giro per la penisola. L’amicizia è nata quasi per caso durante un Atalanta-Juventus del 2011, poi la prima trasferta a Novara in cui ci si rivede e da lì in avanti sempre in giro assieme.

«La prima gara lontano da Bergamo che abbiamo organizzato insieme è stata quella di Cagliari dell' 1 aprile 2012 – racconta Claudia, la quota rosa del gruppetto di Zanica – e ci siamo sempre. Con il divieto siamo costretti a vederla sul divano, ma funziona come allo stadio: vessilli esposti, atmosfera calda e urlo libero. La passione è totale, quando segna l’Atalanta ci sentono tutti e sembra di stare in mezzo ai festeggiamenti per una partita di Champions League».

Esultare per un gol è perfino normale, organizzarsi esponendo gli striscioni sul balcone è decisamente più curioso. «Allo stadio è tutta un’altra cosa ma stare insieme, mangiare e poi sedersi sul divano per la partita è comunque un bel modo di ritrovarci. Per noi l’Atalanta è sentirci partecipi di questo gruppo gioendo e soffrendo assieme. Il dettaglio degli striscioni è curioso: li appendiamo per avvisare il vicinato, soprattutto gli juventini che abitano in zona, che se si sentono urla e improperi non c’è in corso una rissa. Semplicemente, sta giocando l’Atalanta».

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Quelli tra “porcini e porconi”. In una delle recenti gare viste tra le mura domestiche, è comparso anche lo striscione “Sorisole Presente” dell’amico Stefano. Una new-entry per il gruppetto di amici trainato dallo zoccolo duro di Zanica e Lecco e che vive malissimo il divieto di seguire la Dea lontano da casa. A maggior ragione se la tensione della gara si fa sentire come allo stadio.

«Non ce ne sono di storie – racconta Cinzia, la quota rosa lecchese – la partita sugli spalti è completamente diversa e dal divano si soffre tantissimo. Siamo abituati a non perderne una, a fare andata ritorno in giornata fino anche a Palermo, a partire alle 3 del mattino x scappare a Roma a vedere la Dea che gioca alle 12.30 all'Olimpico e tornare per le 20».

Una passione forte, tante domeniche passate con Claudia a seguire le faccende domestiche e preparare il pranzo prima di seguire in compagnia i 90 minuti di Denis e compagni. «Un titolo al nostro modo di seguire la Dea da casa? Porcini e porconi! Succede tutto come allo stadio, quindi la partita si segue con anima e corpo. Ci sono le esultanze e vola anche qualche porcone. Ovviamente».

Ma proprio in merito ai 90 minuti di gioco, come vedono la situazione dell’Atalanta quelli della combriccola Lecco&Zanica? «Per la squadra sono preoccupata – conclude Cinzia – perché non la vedo bene: non c'è unione,i giocatori che vanno in campo sembrano un pò separati tra loro e poco coesi. Manca uno come Doni che trascinava la squadra. Questioni di spogliatoio? Non lo so, ma adesso l’unica cosa che conta davvero è la salvezza: dobbiamo restare in serie A».

 

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